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Pubblicità efficaci: il ruolo del feedback

Il mercato ha preso una direzione sempre più orientata verso l'utente, anche in diversi settori non strettamente legati al digitale. Il feedback delle persone così diventa ancora più di prima un parametro importante da prendere in considerazione per creare pubblicità efficaci.
6 Giugno 2024

Per creare pubblicità efficaci oggi, più di prima, bisogna dare retta ai feedback. L’orientamento verso l’utente infatti è una virata che hanno già preso e stanno prendendo diversi mercati, anche non direttamente legati al digitale. Questo perché oggi ci sono maggiori strumenti per fare analisi di mercato precise, focalizzate e specifiche. Basta pensare alla facilità di raccolta dei dati e ai mezzi di comunicazione che danno la possibilità, come mai prima, di un contatto diretto e immediato tra aziende e consumatori.

Andiamo a inquadrare meglio l’orientamento verso l’utente. Poi vedremo come raccogliere i feedback e qualche consiglio su come utilizzarli.

punti di domanda su fogli bianchi per pubblicità efficaci

Perché e come il mercato è orientato verso l’utente

Il mercato globale in diversi settori ha preso una direzione orientata verso le esigenze e i desideri degli utenti. Questo cambiamento porta alla nascita di prodotti e servizi altamente personalizzati. Merito anche dei social, dove tantissime aziende hanno le loro pagine.

Attraverso commenti, sondaggi, messaggi in direct e recensioni video degli utenti, è possibile raccogliere e accogliere richieste e critiche.

Questo sta avvenendo in diversi settori: assicurazioni, ristorazione, moda e specialmente nel mondo dei videogame. Ad esempio l’accesso anticipato ai giochi in lavorazione, crea per i team di sviluppo opportunità significative di coinvolgimento del pubblico. I giocatori diventano partecipi dello sviluppo. Si forniscono soluzioni che permettono a un videogioco nostrano di diventare il miglior indie game italiano del 2024 anche grazie al pubblico.

Inoltre c’è la sempreverde necessità di differenziarsi dagli altri. Sia nelle proposte sia nelle campagne di marketing. Prendere spunto da quello che vogliono gli utenti allora diventa un modo per fornire prodotti e servizi che servono davvero. Che sono a misura di utente. Il quale, inoltre, si sentirà ascoltato, potrà conoscere e avere una percezione positiva dell’identità di un brand.

Ne parlerà con le persone che conosce, farà recensioni positive e contribuirà così a definire e rafforzare la brand awareness del marchio.

Quindi abbiamo una duplice visione del feedback: spunto per creare prodotti e servizi con la sicurezza che siano apprezzati e canale di diffusione.

In tutto questo però non dimentichiamo che il feedback ci serve anche per creare pubblicità efficaci.

Come raccogliere feedback per creare pubblicità efficaci in 5 mosse

Ora che abbiamo parlato dell’orientamento del mercato verso l’utente e del ruolo del feedback come spunto per prodotti e servizi e come canale di diffusione, concentriamoci sul suo ruolo nel creare pubblicità efficaci. Vediamo come si raccolgono i feedback.

  1. Sondaggi online: attraverso piattaforme come Google FormsSurveyMonkey puoi creare sondaggi mirati. Puoi chiedere preferenze su modalità di servizio e su prodotti, ma soprattutto opinioni sulle campagne pubblicitarie precedenti. Si può chiedere come sono state percepite le pubblicità, se sono state chiare, a cosa rimandano, se assomigliano ad altre e suggerimenti per migliorarle.
  2. Interviste dirette: interviste telefoniche o faccia a faccia con un campione selezionato di clienti. Queste permettono di avere un contatto più diretto, che presumibilmente genera risposte più di pancia, meno strutturate. Da una parte forse più autentiche, dall’altra forse più limitate alla percezione negativa del telemarketing o al fastidio e all’ansia di essere intervistati. Senza scordare che è più difficile essere sinceri con qualcuno che si ha davanti, soprattutto se si deve fare una critica.
  3. Focus group: sessioni con piccoli gruppi di clienti rappresentativi. In un focus group, se organizzato e coordinato a dovere, si possono incoraggiare dibattiti. Ad esempio si può mostrare una pubblicità e si fanno discutere tra loro le persone sulla percezione che hanno avuto. Selezionando persone di diversa estrazione sociale e generazionale si possono scoprire un’infinità di dettagli interessanti.
  4. Recensioni: invitare gli utenti a fare recensioni funziona sempre. Specialmente quando si posta una pubblicità su un social, è facile che le recensioni siano spontanee e che avvengano attraverso i commenti. Altrimenti esistono sempre le recensioni scritte. L’importante è dare la possibilità di recensire e mostrare con chiarezza questa possibilità.
  5. Questionari post-acquisto: non ci si ferma alla conversione! Infatti mandare questionari dopo un acquisto o un’iscrizione può essere estremamente utile per capire come è avvenuta la conversione. Infatti la conversione può avvenire per più vie. Scoprire se gli utenti si sono convertiti attraverso traffico organico, per passaparola o attraverso una sponsorizzata precisa ti apre gli occhi su come strutturare pubblicità efficaci e dove direzionare il budget.

Cosa fare dei feedback per creare pubblicità efficaci

Una volta raccolti i feedback avrai delle informazioni che devi decidere di catalogare per prendere scelte. Avrai avuto informazioni sulla percezione di una pubblicità e sul suo effetto. Quindi puoi valutare se le tue pubblicità sono state efficaci e individuare i perché. Naturalmente non saranno sempre così chiari e univoci i perché, ma sono delle indicazioni per continuare a sperimentare. Se si sa dove e come guardare, si può andare dritti in una direzione che può essere comune a persone anche diverse tra loro. Basta che appartengano a una cultura mediatica comune.

gruppo di tasselli persone pubblicità efficaci

Ad esempio se una pubblicità è stata definita “scontata” si può capire perché è stata definita tale. Quindi si può andare a vedere quali sono gli elementi ricorrenti della narrazione pubblicitaria comune. Così si possono utilizzare diversamente paradigmi, linguaggi, simboli e situazioni. Questo sempre a patto che non ci si snaturi troppo, altrimenti l’utente si confonde.

Perciò tocca trovare un bilanciamento tra quello che gli utenti vogliono e quello che si può dare loro. In altre parole, bisogna capire cosa vogliono da te (e proprio da te) gli utenti. Da qui la concezione di pubblicità esce un bel po’ fuori dall’ottica persuasiva. Diventa piuttosto un mezzo di informazione che parla la lingua di chi dovrà ascoltare.

Se si decide di raccogliere e accogliere i feedback la domanda cruciale con cui si inizia a creare una pubblicità passa da essere “come posso convincere?” a “come posso farmi capire?”.

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