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Design nel social media marketing

Fare social media marketing ha come scopi attirare attenzione, coinvolgere e convertire. Nell'ecosistema sfaccettato dei social come è possibile raggiungere questi obiettivi? Vengono in nostro aiuto applicazioni di design, che hanno a che fare con varie arti visive. Impara a porti le giuste domande, a mescolare cognizione e percezione e scopri come grandi brand di ogni tipo lo fanno sui principali social media.
30 Maggio 2024

Per fare social media marketing tocca adattarsi particolarmente al mezzo che si sta utilizzando. Molto più che in altri casi. Infatti, la modalità di fruizione spesso è veloce e a scorrimento. A ogni ora del giorno escono miriadi di contenuti. In più, gli algoritmi e i trend sono variabili. Questo rende più complesso attirare l’attenzione con utilità. Sì, perché attirare l’attenzione non è necessariamente complicato.

La vera sfida è fare in modo che questa attenzione generi reale coinvolgimento. E, che questo coinvolgimento,  porti all’azione.

In altre parole, bisogna fare in modo che l’attenzione diventi conversione. Quindi bisogna creare contenuti che attirino subito l’attenzione. Che comunichino efficacemente ciò che si vuole dire in poco tempo ma senza snaturare la propria immagine di brand. E in più bisogna fare in modo che le persone guardino tutto il contenuto. O, come minimo, fin quando è necessario affinché sia chiara la call to action.

Vuoi che attraverso un contenuto che capita scorrendo i reel su Instagram le persone inizino a seguire la tua pagina? Vuoi che guardando un ads su Facebook visitino il tuo e-commerce? Oppure vuoi diventare virale su Tik-Tok, per accrescere un canale di vendita?

Per questi e altri scopi ti viene in aiuto il design applicato al social media marketing.

Le domande da porti quando applichi il design nel social media marketing

Immagini e video di alta qualità non sono necessariamente la chiave del successo. Non stiamo girando un film d’azione o facendo una mostra. Certo, neanche bisogna proporre immagini e video sgranati o sfocati. Ma la qualità intesa comunemente non è essenziale. Ciò che è più importante è la qualità della composizione dell’immagine. E qui, ci viene in aiuto un aspetto basilare che accomuna la pittura, la regia e la fotografia.

Cioè intendere foto e video come una composizione. E bisogna porsi le giuste domande:

  • Quale elemento deve essere in risalto affinché sia chiaro subito cosa intenderò dire?
  • Affinché sia chiaro il tono? Affinché sia chiara la mia intenzione profonda?
  • E, in questo, come bilancio gli altri elementi in modo che siano complementari al mio messaggio visivo?
  • Come posso armonizzarli, così che l’immagine proposta sia anche gradevole all’occhio umano?
  • Come posso combinarli in modo che oltre a soddisfare i requisiti sopra, abbiano anche un impatto visivo?

Mai sentito parlare della sezione aurea? Un principio di design applicabile a tutto e che si ritrova anche nella natura.

immagine che mostra sezione aurea social media marketing

E lo stesso si può applicare a infografiche, illustrazioni, animazioni… insomma, si possono applicare a qualsiasi elemento visivo. Studiare gli elementi di design può essere utile per capirci di più, così come vedere cosa funziona nel design marketing digitale. Per non parlare del design applicato ai siti web.

Andare a vedere questi approcci può sembrare accessorio. Ma considera che i social sono diversi tra loro, sono variabili. Quindi bisogna mescolare più approcci e fare continui tentativi. Questo anche perché non solo gli algoritmi cambiano parametri. Non è solo una questione meccanica.

Cognizione e percezione: cervello e cultura

Dietro lo schermo del telefono c’è sempre una persona che da una parte ha un sistema cognitivo che ha funzionamenti oggettivi e conosciuti. Per questo comprendere il neuromarketing ci aiuta, così come i principi basilari del design (che si basano proprio sulla cognizione).

Dall’altra, questa persona, ha una cultura e subculture sulle quali si basa la sua percezione.

Per questo (come abbiamo detto mille altre volte in questo blog) bisogna mescolare:

  • tecnica,
  • conoscenza di sé stessi (identità di brand),
  • del mercato (cosa fanno gli altri?),
  • dell’ambiente (dove sono?)
  • del target specifico (come sono le persone a cui parlo).

Così si lavora sulla percezione, che è più specifica, mirata, soggettiva. E si lavora sulla cognizione, che è più oggettiva e che può essere toccata esclusivamente attraverso la tecnica.

Vuoi un esempio su quest’ultimo punto? Va alle poste o in un bar pieno di gente e batti le mani.

mani che sbattono su sfondo bianco

A parte diventare la nemesi dell’ansia sociale, noterai che, se non c’è qualcos’altro come una tv accesa a tutto volume o la musica alta, tutti si gireranno. Perché un battito di mani è un segnale che attira inequivocabilmente l’attenzione. Attira l’attenzione del giovane, del vecchio, della signora, della ragazza, del barista e del bambino di 2 anni. Ciò per una questione di cognizione.

Come questo verrà percepito, invece, è una questione soggettiva. Qualcuno potrà farci caso inizialmente ma poi passare subito ad altro, qualcun altro può pensare che hai avuto un motivo, qualcun altro penserà che stai schiacciando una zanzara, che sei egocentrico o addirittura pazzo. E mille altre variabili di interpretazione.

Come i brand utilizzano il design nel social media marketing

TOMS utilizza Facebook per condividere storie visive che mostrano l’impatto sociale delle loro iniziative. Le immagini e i video presentano persone reali che beneficiano dei loro programmi di donazione di scarpe e occhiali. Questa campagna di visual storytelling non solo promuove i prodotti TOMS ma rafforza anche il messaggio di responsabilità sociale del brand, coinvolgendo emotivamente il pubblico e incentivando le condivisioni.

Glossier sfrutta Instagram per coinvolgere i propri follower attraverso una campagna basata sui contenuti generati dagli utenti. Invita i clienti a condividere le proprie foto usando i prodotti Glossier con l’hashtag #Glossier. Le immagini sono curate con un’estetica coerente e minimalista, riflettendo lo stile del brand. Questa strategia non solo aumenta l’engagement ma crea anche un senso di comunità tra i clienti.

Wendy’s è famosa su Twitter (ora X) per la sua grafica audace e i testi spiritosi. Utilizzano immagini e GIF accattivanti accompagnate da commenti arguti e provocatori, che spesso diventano virali. Questa combinazione di design visivo e testi brevi e incisivi cattura l’attenzione degli utenti e favorisce un alto tasso di engagement e condivisione.

 

 

HubSpot utilizza LinkedIn per condividere infografiche educative che spiegano concetti complessi di marketing e vendita. Le infografiche sono ben progettate, utilizzando colori aziendali e un layout pulito che facilita la comprensione. Questa strategia non solo posiziona il marchio come esperto del settore ma attira anche professionisti interessati a migliorare le proprie competenze.

Guess ha lanciato la campagna #InMyDenim su TikTok, invitando gli utenti a mostrare come stilizzano i loro jeans Guess. I video creativi, spesso accompagnati da musica popolare e montaggi dinamici, hanno attratto milioni di visualizzazioni e partecipazioni.

Sephora utilizza YouTube per condividere tutorial di bellezza ben progettati. I video presentano esperti di trucco che mostrano come utilizzare i prodotti Sephora, con close-up dettagliati e grafica informativa.

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