donna vende bottiglia ugc marketing con hashtag e instagram

UGC marketing: l’evoluzione del passaparola

Con l'UGC marketing ti fai fare pubblicità dagli utenti attraverso contenuti spontanei e autentici creati da loro. È l'evoluzione del passaparola, perché funziona come tale e in più permette a chi ti fa pubblicità di ottenere visibilità. Ciò significa che potrai smettere di investire in tempo e denaro per le sponsorizzate? Non proprio...
5 Maggio 2025

L’UGC marketing in realtà è una pratica che esiste da sempre. Anche se ha un nome siglato che la fa sembrare più complicata o estranea di quello che è. Infatti non è altro che il passaparola – o meglio – una sua evoluzione attraverso i canali social. E non solo. Il suo meccanismo infatti si basa sia su questi mezzi, sia sulle nuove vecchie necessità e desideri ad essi legati. In altre parole, a molte persone piace farsi vedere. Che sia per vanità o per genuino spirito di emersione, a molte persone piace mostrarsi in un video e raccontare la propria esperienza. Che essa sia rilevante o meno per tutti, ci è abbastanza indifferente adesso.

ombra di donna dietro sipario rosso ugc marketing

Sono il desiderio, la tendenza e il bisogno che andiamo a vedere ora. Tre motori che, se vendi, devi conoscere bene e che puoi utilizzare per vendere ancora meglio. Infatti, con l’UGC marketing, in sostanza incoraggi (o premi direttamente) i tuoi clienti soddisfatti in cambio di contenuti pubblicitari fatti da loro.

Come vedremo, questo è un sistema che in molti casi è più efficace di una classica campagna pubblicitaria.

Andiamo a capire perché.

Perché l’UGC marketing ti interessa

Prima abbiamo parlato solo di video sui canali social, che sono spesso lo strumento più efficace per coinvolgere e convertire. Ma l’UGC marketing non si esprime solo attraverso video sui social. Si riferisce infatti a qualsiasi altro modo in cui gli utenti possono creare contenuti pubblicitari per te. Quindi nel discorso rientrano anche le recensioni, foto o addirittura blog dedicati.

Molti di questi contenuti puoi pagarli, sia attraverso un compenso economico diretto, sia attraverso sconti, programmi fedeltà, premi e quant’altro. Oppure possono essere spontanei. Totalmente spontanei? Può succedere. Ma tu puoi fare decisamente la tua parte per incoraggiarli.

uomo d'affari ti punta il dito ugc

Apple per esempio nel 2015 lanciò una campagna chiamata “Shot on iPhone” per mostrare le capacità fotografiche dei nuovi (ai tempi) iPhone 6 e 6 Plus. Nel contesto di questa campagna Apple ha invitato gli utenti che avevano già acquistato l’iPhone a fare delle foto: le migliori sarebbero state esposte in cartelloni pubblicitari, annunci stampa e online in oltre 70 città di 25 paesi.

Un’occasione unica per chi vuole far crescere la propria pagina social o mostrare di cosa è capace. E un’occasione unica anche per l’azienda, che dal 2015 al 2022 ha continuato con questa campagna di successo, riducendo i costi sia in realizzazione di altre campagne, sia in inventiva.

Le statistiche parlano chiaro: l’UGC marketing genera fiducia e vendite

Apple con questa semplice idea nel 2015 ha venduto 231 milioni di iPhone: esattamente 62 milioni in più rispetto all’anno precedente. Sarà un caso? Noi non crediamo proprio. E oltre all’esempio di Apple infatti ci sono altre statistiche che dimostrano l’efficacia dell’UGC marketing.

Secondo il Nielsen Global Trust in Advertising Survey (2021) l’88% delle 40.000 persone – di tutte le generazioni – intervistate in 56 paesi, ha fiducia nelle raccomandazioni commerciali di persone che conoscono direttamente (come amici e familiari); mentre il 70% di loro ritiene affidabili le recensioni (video o scritte che siano) di altri utenti. Quindi le statistiche parlano chiaro: l’UGC marketing genera fiducia e vendite. Per questo ti interessa.

Ma perché l’UGC marketing aumenta le vendite?

Perché di fatto trasforma gli utenti e i clienti nei tuoi ambasciatori. In potenti alleati che si mettono in gioco e che sfruttano il principio di prova sociale per rassicurare gli altri e convincerli ad acquistare i tuoi prodotti e servizi. Un po’ come gli scimpanzè che, davanti a un cibo nuovo e sconosciuto, lo mangiano solo se altri scimpanzè (altamente considerati nel gruppo) lo assaggiano.

Ma occhio: la tua audience non è fatta di scimpanzè!

scimpanzè con occhi intelligenti ugc

Questo principio di prova sociale è comunque valido, ma lo scimpanzè è solo un esempio per semplificare il concetto. Ci vuole più di un video dimostrativo. Ci vuole più di una testolina parlante che ti dica “questo prodotto è figo”. Ci vogliono spontaneità, rispetto, ci vogliono dimostrazioni creative, interessanti, rappresentative e soprattutto ci vuole onestà. E non solo per una questione etica o morale. Ma proprio per una questione funzionale. Se affidi gran parte della tua pubblicità e sponsorizzazione agli utenti, se menti aumenta nettamente la possibilità di essere smascherato.

Quindi l’UGC marketing aumenta le vendite perché gli utenti si fidano più degli altri utenti che di te. Il tuo unico compito è quello di non rafforzare questo pregiudizio. Gli utenti così diventano una via per aumentare la fiducia in te da parte degli altri utenti, per rafforzare la tua brand identity e infine la tua brand awareness.

Le 5 strategie pratiche per partire oggi con l’UGC marketing

Tutto bello sulla carta, vero? Ma come si mette in pratica quanto hai appena letto?

1) Prova creando un hashtag brandizzato

Inizia da Instagram, da TikTok: crea così un modo per incoraggiare direttamente gli utenti a creare contenuti che ti sponsorizzino, sia direttamente che indirettamente. Puoi proporre di seguire un tema che ha a che fare con la tua identità o che può essere relativo a un determinato prodotto/servizio o una campagna stagionale. Di esempi se ne potrebbero fare un milione. Trova il tuo e prova.

2) Organizza concorsi

Con una mano si dà e con l’altra si prende. Prova a creare un concorso come ha fatto Apple con la campagna “Shot on iPhone” che abbiamo visto prima. Così facendo, premi e vieni premiato. Non c’è niente di più coinvolgente di un ritorno diretto per chi si impegna per te. Questo ritorno può essere un prodotto, un servizio, del denaro, o – ancora meglio – visibilità e opportunità lavorative.

3) Integra l’UGC nei canali di vendita

Come? Mostrando testimonianze reali degli utenti sul tuo sito web, sul tuo e-commerce o nella tua pagina social. Quindi non solo nell’ottica di una campagna limitata nel tempo, non solo in una strategia SEA. Fai diventare l’UGC un elemento strutturale.

4) Gestisci i contenuti e monitora i risultati

Non lasciare tutto al caso e agli altri. Mantieni il controllo sui contenuti che escono, innanzitutto raccogliendoli in un unico canale privato e poi monitorando le loro prestazioni. In questo modo puoi farli uscire quando desideri, integrandoli con cognizione in un piano editoriale e in una strategia di marketing più ampia.

5) Coltiva attivamente la tua community

Una volta aperto il coperchio, abbi cura di quello che esce dal contenitore. Hai colto l’antifona? Devi rispondere ai commenti e alle interazioni! Fai vedere che esisti, ma che soprattutto riconosci e apprezzi l’esistenza degli utenti che parlano di te, che vogliono parlare con te e che per te creano contenuti.

I 4 errori che devi assolutamente evitare

Coinvolgere le persone di base è molto bello, interessante e funzionale. Ma non è tutto rosa e fiori. E soprattutto “ogni testa è un cervello”. In altre parole, ogni persona ha un suo modo unico di interpretare la realtà e comunicarla. Questo può arricchire la tua comunicazione, ma può anche metterla a rischio.

1) L’assenza di una moderazione dei contenuti

Evita questo errore se non vuoi che la tua comunicazione diventi incoerente o che addirittura qualcuno sappia di te soltanto attraverso una persona che ha espresso il tuo brand in maniera distante da quello che è veramente. È un rischio serio, che puoi evitare di correre utilizzando strumenti per raccogliere e mediare i contenuti. Uno che puoi provare è Bazaarvoice.

2) Ignorare i permessi legali

Va bene che i social e il web hanno delle zone grigie in ambito legale… ma non farti fregare dall’ignoranza, dall’approssimazione o dalla fiducia cieca negli altri! Coinvolgere persone che non conosci, ti rende anche vulnerabile legalmente. Quindi pubblica contenuti UGC solo se hai un’autorizzazione scritta ufficiale e verificabile da parte dei creator. L’occasione fa l’uomo ladro. Se qualcuno capisce che hai delle falle in questo campo, potrebbe usarle contro di te per rimediare qualche spicciolo facile, anche se non era la sua intenzione iniziale. Non tutti sono in buona fede, purtroppo.

3) Sovraccarico di contenuti

Il troppo storpia sempre. Scegli i contenuti degli UGC in maniera strategica. Pubblicali in maniera regolare, senza esagerare con la quantità e con la frequenza. Scegli i contenuti più rilevanti e scarta quelli che non ti identificano. L’audience ti ringrazierà, perché non sarà sovraccaricata. Così come il tuo brand ne beneficerà, perché sarà espresso con chiarezza e coerenza.

4) Ignorare i feedback negativi

Sei una di quelle che pensa che “basta che se ne parli anche se male”?. Non sei sulla cattiva strada, ma c’è bisogno di un chiarimento. I commenti negativi non vanno lasciati a loro stessi, innescando discussioni che possano metterti in cattiva luce senza contradditorio. Quando ricevi un commento negativo, prendi un bel respiro, conta fino a 10, e rispondi con educazione o se vuoi con ironia. L’importante è che tu apra una conversazione chiara e trasparente. Non ti mettere sulla difensiva. Devi riuscire a trasformare il feedback negativo in un’opportunità di dialogo.

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