Partiamo subito chiarendo che una consulenza SEO è un insieme di pratiche che richiedono capacità tecniche, conoscenza dell’ambiente in cui è inserita un’attività commerciale, doti di comunicazione e trattativa, una buona dose di intuito e un po’ di visione lungimirante.
Le diverse competenze in gioco presuppongono spesso e volentieri una squadra per portare a casa risultati precisi, apprezzabili e veloci. Più sguardi infatti garantiscono che non ci si perda nulla per strada ma soprattutto possono fornire spunti che fanno la differenza.
Ma come? Una consulenza SEO non serviva solamente a individuare le parole chiave e inserirle nei contenuti scritti (come questo articolo) per cercare di piazzarsi in prima pagina su Google?
Questa è solo una parte di una consulenza SEO, che spesso viene venduta come condizione necessaria e sufficiente al risultato. Ma non è un lavoro completo. Diciamo che in realtà i contenuti ottimizzati sono uno strumento, o meglio, sono come l’arredamento di una casa. E le fondamenta quali sono?
Se tu volessi farti costruire casa immaginiamo che ti interesserebbe vedere un progetto prima di far partire il lavoro, giusto?
Noi di Kilobit offriamo consulenze SEO professionali a Torino e non solo. È per questo che vogliamo mostrarti in cosa consistono. Così saprai cosa aspettarti, quindi cosa richiederci. Andiamo a vedere.
Indice dei contenuti
Cosa significa SEO?
È un acronimo che sta per “Search Engine Optimization“, ovvero “ottimizzazione per i motori di ricerca“. La definizione classica ed esaustiva la puoi pure trovare tranquillamente su Wikipedia. Basta leggere il primo paragrafo.
Noi ti invitiamo a interpretarla da un preciso punto di vista.
Sappi che con un lavoro di ottimizzazione SEO guadagnerai traffico organico, quindi non direttamente a pagamento (come la SEA, cioè le pubblicità temporanee a pagamento). Quello che si paga, qualora non volessi occupartene da solo o decidessi di delegare il lavoro alla tua squadra interna, è:
- la consulenza di un professionista o di una web agency come Kilobit,
- la compravendita di backlink,
- il lavoro di scrittura di un SEO copywriter.
Prima di avere un articolo dove inserire parole chiave per sperare di piazzarti in prima pagina però devi avere un sito ottimizzato. Per avere un sito ottimizzato (le fondamenta) devi pensare a come farti trovare e da chi vuoi farti trovare.
Si parte da chi sei, cosa offri, da chi è il tuo target e da chi sono i tuoi competitor.
In base a queste consapevolezze si fa un’analisi SEO per capire quale dominio scegliere e come lavorare in back-end.
Ma per fare questo ti serve sapere come funziona il piazzamento sui motori di ricerca come Google (che continueremo a prendere come esempio di motore di ricerca, perché è quello su cui si lavora di più).
Come funzionano gli algoritmi di Google?
Tieni presente innanzitutto che non esistono prontuari precisi, completi e permanenti sull’argomento. Questo perché non è possibile stenderli senza eccessive approssimazioni. Gli algoritmi di Google infatti sono dinamici. Vuol dire che col passare del tempo e in base al numero e alla natura dei contenuti inseriti globalmente si modificano i sistemi di scansione dei contenuti e i parametri che ne favoriscono alcuni piuttosto che altri.
È anche per questo motivo che una consulenza SEO non è soltanto un lavoro tecnico.
Vuoi un esempio?
Il giochino delle parole chiave: occhio al keyword stuffing!
Circa una quindicina d’anni fa bastava sostanzialmente fare a gara a chi metteva più volte la parola chiave nei contenuti.
Per alcuni era troppo bello per essere vero, perché era proprio un giochino. Ma col passare del tempo e con l’aumentare della concorrenza, quindi delle persone che a mano a mano se ne sono accorte, il giocattolo si è rotto.
Oggi questa cosa si chiama keyword stuffing ed è penalizzata.
Google dunque ha preso provvedimenti raffinando i suoi algoritmi per renderli più affini all’esperienza umana. I parametri si sono modificati affinché venissero premiati i contenuti che rispondono davvero alle domande, che sono fruibili da chi legge, e che si dimostrano autorevoli.
Quindi, sebbene i fattori tecnici da considerare rimangano, per interfacciarsi con gli algoritmi bisogna innanzitutto pensare a fornire contenuti di qualità e facili da leggere. Vedrai che così verrai premiato.
Gli elementi di una consulenza SEO
Se venissi da noi con un problema di piazzamento su Google, la prima cosa che faremmo è dare un’occhiata al tuo sito. Ma non solo ai contenuti: prima proprio al dominio e agli URL delle varie pagine. È da ciò che già parte il lavoro d’ottimizzazione SEO, ben prima della stesura di articoli pieni di parole chiave.
Poi andremmo a vedere la home e le altre pagine come si presentano sia da un punto di vista di design che da un punto di vista di esperienza dell’utente: visivamente il sito è piacevole da vedere? C’è una buona proporzione tra contenuti scritti e grafici? Le immagini hanno titoli e attributi alt ottimizzati? È facile navigarci? È intuitivo da esplorare?
Ma soprattutto è veloce?
Tutte queste domande devono avere una risposta positiva. È fondamentale prima di cominciare a stendere mille articoli sul blog con link che rimandano alle pagine dei tuoi servizi, ai tuoi prodotti o che finiscono con call to action “accattivanti”. Quindi occhio pure a fare obsoleto marketing persuasivo senza avere una sostanza strutturata.
Senza una buona base il resto diventa controproducente: una perdita di tempo, risorse, energie e credibilità.
Analisi SEO
Noi utilizziamo strumenti come Google Trends e Ahrefs per estrapolare dati sulle parole chiave.
Su Trends troviamo grafici sull’andamento della ricerca di una parola chiave nel tempo con statistiche territoriali.
Su Ahrefs invece si può vedere in maniera approfondita quanto è difficile piazzarsi su una parola chiave (quindi quanti backlink che rimandano al tuo contenuto servono), il volume di una parola chiave (quanto viene cercata in media mensilmente) e il traffico potenziale.
Inoltre sono presenti suggerimenti su possibili altre parole chiave compatibili e con le domande ad esse collegate: questo ad esempio aiuta a stendere un piano editoriale di articoli. In più sono presentate tutte le pagine piazzate su quella parola chiave con le corrispettive posizioni in SERP, cioè nelle pagine di risultato.
Individuare cosa cercano le persone
Questa è la cosa più importante: le statistiche e i dati non sono tutto, anche se sono una preziosa indicazione.
È qui che entrano in gioco l’intuito, la conoscenza reale dell’ambiente in cui è inserita un’attività commerciale e delle persone che vi si rivolgono.
Sapere cosa cerca la gente, e in che formula, significa sapere di cosa ha bisogno e quali sono gli interrogativi che pone.
Se cercherai di piazzarti su una parola chiave in maniera esclusivamente didascalica (o troppo specifica) molto probabilmente non stai rispondendo alle domande di nessuno. Quindi il tuo sito non verrà trovato.
Il copywriting in una consulenza SEO
Ora che abbiamo messo le basi si può passare con cognizione di causa alla fase più operativa e duratura: la stesura di contenuti scritti, che spesso viene chiesta senza che sia stato fatto il lavoro precedente e svenduta senza dignità.
I contenuti scritti da un copywriter che conosce la SEO (o che è diretto da esperti) sono uno strumento molto potente. Parliamo di quello che c’è scritto sulla home e sulle altre pagine di un sito, nelle descrizioni dei prodotti e negli articoli.
Le caratteristiche di un articolo SEO
Gli articoli devono essere stesi per rispondere alle domande degli utenti e curati per essere interpretati correttamente dagli algoritmi di Google. Quindi devono essere chiari, esaustivi e strutturati con titoli H1, H2, H3 (ed eventuali H4,H5 e così via) che diano presto un’idea dell’argomento e che aiutino a orientarsi.
Gli articoli che si piazzano su Google contengono immagini ottimizzate sia nei titoli che negli attributi alt.
Contengono link interni al sito, che servono a creare una rete di collegamenti tra contenuti divulgativi e per rimandare finalmente a prodotti e servizi. E contengono anche link esterni ad altre pagine, prevalentemente a siti autorevoli e affidabili: questi, sia agli utenti che agli occhi degli algoritmi di Google, danno credibilità all’articolo e lo premiano con un migliore posizionamento in SERP.
Quasi sempre, come facciamo anche noi, il SEO copywriter utilizza WordPress per inserire slug e metadescription.
Come vedi nell’anteprima, lo slug andrà a fare parte dell’URL mentre la metadescription offre sulla SERP una descrizione preliminare dell’articolo, così che l’utente sappia subito cosa andrà a leggere. Qui si consiglia di inserire la parola chiave, ma non bisogna mai farlo a scapito della coerenza. Come in tutte le fasi di una consulenza SEO, va coniugata la tecnica a valori concreti.
Link Building in una consulenza SEO
Ora che hai un sito ottimizzato, che hai articoli che rispondono alle domande degli utenti e che ti aiutano a scalare le posizioni nella SERP, è ora di fare un passo in più: una pratica che fa davvero la differenza.
Se ricordi, più su già ti abbiamo citato la link building e ti abbiamo parlato di una delle statistiche che si trovano su Arhefs: la difficoltà di piazzarsi su una parola chiave relativa al numero di backlink che rimandano al tuo articolo.
Con questo si intende che, per garantire un buon piazzamento nella SERP, è necessario che su siti esterni al tuo ci siano link che rimandino al tuo contenuto. Questo come si ottiene?
Compravendita di backlink
Potresti essere una fonte assolutamente autorevole ed essere riconosciuto a tal punto che gli altri decidano di citare il tuo contenuto senza il bisogno che tu faccia attivamente qualcosa. Ma questo è raro. Forse non è ancora il caso tuo.
Una soluzione più accessibile è intrattenere compravendite di backlink con altri siti.
È qui che entrano in giochi doti di comunicazione e trattativa, ma anche la creatività di trovare siti che potrebbero avere l’interesse di citarti con mutuo beneficio.
Prendendo contatto, magari via mail, è possibile fare degli scambi per aiutarsi a vicenda. A seconda delle proporzioni di autorevolezza tra te e il sito con cui tratti si possono fare baratti, si possono comprare o vendere backlink.
- Se un sito è più potente e autorevole di te comprerai.
- Se lo è di meno verrai contattato tu per vendere.
- Se c’è mutuo guadagno ci si può anche scambiare backlink senza transazioni di denaro.
A cosa fare attenzione?
Non farti citare da siti sospetti o disonesti. Infatti l’algoritmo di Google è attento anche a questo. Se ti fai citare da siti fittizi il risultato non sarà scalare la SERP ma essere penalizzato.
Fai attenzione inoltre a non regalare traffico senza motivo a siti competitor: è una mossa controproducente e senza strategia.
Abbiamo risposto alle tue domande?
Il tuo feedback è importante. Saremmo lieti di sapere se vuoi conoscere di più sull’argomento e se saremmo potuti essere più chiari. Se vuoi altre informazioni o ti vuoi rivolgere a noi per approfittare di una consulenza SEO, basta contattarci.
Puoi compilare il form, chiamarci, scriverci una mail o venire direttamente a trovarci.
