X: un nome che ricorda le firme degli analfabeti nel passato, un richiamo a un’incognita matematica, un segno che ha in sé la negazione. Ma anche la riscoperta. In effetti mettere una X su qualcosa significa chiudere definitivamente un capitolo, rinunciarci, smettere di pensarci. Ma è proprio grazie a negazioni e incognite che, a volte, possono fiorire opportunità per affermazioni e nuove certezze (temporanee).
Il social di Musk – già quando era Twitter – si è occupato di utilizzare i social in maniera rivoluzionaria rispetto alle intenzioni (manifeste) delle altre piattaforme e alla concezione stessa di social media. Twitter si è posto come un canale di comunicazione politica, dando l’opportunità (relativa) a chiunque di interagire direttamente con personaggi pubblici, con CEO di multinazionali e capi di Stato. Nessun altro social media di larga diffusione offre e ha offerto le stesse opportunità nella stessa maniera. Così Twitter si è fatto strada e si è creato un nome unico, indistinguibile: sul quale ora si è messa una X.
Cos’è che è cambiato? Quali sono gli obiettivi, le visioni, le prospettive e le connotazioni che assume il social X? Come si sta evolvendo nel 2025?
Il modo migliore secondo noi per chiarire queste domande è riflettere sulle novità introdotte già in questi primi due mesi dell’anno.
Indice dei contenuti
Arriva X Money: tentativo di rivoluzione finanziaria?
Già un anno fa si preannunciava.
E all’inizio del 2025 è arrivato X Money. Parliamo di un sistema di pagamento digitale sviluppato in collaborazione con Visa. Un servizio che permette agli utenti di effettuare trasferimenti di denaro direttamente tramite la piattaforma social, senza bisogno di applicazioni esterne.
L’intento quindi sembra proprio quello di trasformare X in un’app completa, che va oltre i limiti apparenti dei social network e che cavalca la loro trasformazione in canali pubblicitari e mercati. Attualmente X Money consente di inviare e ricevere pagamenti peer-to-peer, oltre a supportare transazioni per creatori di contenuti e aziende. Il sistema è inizialmente disponibile negli Stati Uniti, con piani di espansione globale nei prossimi anni.
E quali sono gli altri piani? Ci sono?
X Money strizza l’occhio all’amministrazione Trump che vuole integrare le criptovalute nella finanza USA?
La speculazione iniziale più in voga prospetta la volontà di Musk di appoggiare il governo Trump nell’integrazione delle criptovalute nel sistema finanziario degli USA, rendendo effettivamente il Paese un hub fondamentale delle crypto. Il Presidente infatti, il 23 Gennaio 2025, ha firmato l’Ordine Esecutivo 14178: una revoca delle precedenti direttive e la proibizione dell’istituzione di valute digitali emesse dalla banca centrale. Così, ha istituito il President’s Working Group on Digital Asset Markets. Un gruppo di lavoro presieduto dal Consigliere Speciale per l’IA e le Criptovalute, che include alti funzionari di vari dipartimenti e agenzie federali, come il Segretario del Tesoro, il Procuratore Generale e il Presidente della Securities and Exchange Commission (SEC). SEC al cui interno contestualmente è stata creata una task force con l’obiettivo di tracciare linee regolatorie precise, fornire percorsi realistici per la registrazione, elaborare quadri di divulgazione sensati e impiegare le risorse di enforcement in modo giudizioso. Task force capitanata – ovviamente – da Hester Peirce: l’avvocatessa classe ’70 che dal 2018 è soprannominata “Crypto Mom”… e intanto l’amministrazione valuta la possibilità di costituire una riserva strategica in Bitcoin.
Certo – Musk è dichiaratamente alleato di Trump ed è notoriamente interessato alle criptovalute – ma ad oggi non sono supportate le criptovalute su X Money. Quindi pima di inoltrarsi troppo in certe speculazioni, dobbiamo essere obiettivi.
Modifiche all’algoritmo per ridurre “la negatività”
Nel gennaio 2025, Elon Musk ha annunciato un aggiornamento dell’algoritmo di X con l’obiettivo di ridurre la diffusione di “contenuti negativi” sulla piattaforma. Secondo Musk, l’intento è massimizzare il “tempo non rimpianto” degli utenti. Quindi l’obiettivo sulla carta è di evitare disagi e insoddisfazioni a chi abita la piattaforma, attraverso riduzioni della visibilità di post considerati eccessivamente negativi o dannosi per il dibattito pubblico. E qui dobbiamo fare la massima attenzione.
Cosa significa oggettivamente “negativo”? Se stiamo parlando di dirette incitazioni all’odio e quant’altro, possiamo essere tutti – bene o male – d’accordo… ma le dinamiche sono molto più sfaccettate di così. E se fosse considerato “negativa” una discussione proficua ma con toni accesi? Un’ala politica rispetto a un’altra, magari solo per una questioni di modi o di parole chiave utilizzate?
E se fosse considerata “negativa” una narrazione alternativa a quella dominante?
Il rischio di censura dietro all’ondata di correttezza politica (spesso di facciata) che sta investendo la nostra epoca può e deve farci dubitare. O quantomeno riflettere. Il conflitto non è sempre negativo, anzi… a volte è la chiave per evolversi, per chiarirsi, per sfogarsi, per trovare soluzioni e pace. E ricordiamoci che ogni persona che condivide un’idea con il mondo (specie se in maniera forte e decisa), si prende implicitamente il rischio, la responsabilità, ma anche l’opportunità di ricevere interazioni di ogni tipo.
Quindi dove vuole andare X con questo provvedimento? È una direzione che possiamo sentirci di condividere?
Non ci resta che vedere come si evolverà questa situazione specifica… la quale ci porta direttamente a un altro punto centrale.
Cambia il sistema Community Notes
Community Notes è un programma di fact-checking collaborativo, lanciato inizialmente come Birdwatch. Avete presente quando Meta ha cestinato il fact-checking di terze parti negli USA? Con cosa lo hanno rimpiazzato? Proprio con questo sistema, ma Meta ci è arrivata dopo di X. In sostanza gli utenti possono aggiungere note contestuali ai post per “combattere la disinformazione”. Nel 2023 il programma era già stato esteso a oltre 50 paesi, coinvolgendo più di 133.000 collaboratori attivi.
Nel 2025, però, la piattaforma ha affrontato nuove sfide legate alla credibilità e all’uso del sistema.
Questo mese Elon Musk ha dichiarato che Community Notes era diventato sempre più manipolato da governi e media tradizionali, sollevando dubbi sull’imparzialità del programma. Questa affermazione è arrivata dopo che alcune note degli utenti avevano contraddetto dichiarazioni fatte dallo stesso Musk su temi come l’astronautica e la politica internazionale (cliccando qui trovi l’articolo del Washington Examiner dove è riportato tutto ciò).
X alla luce di questo ha annunciato possibili modifiche al funzionamento delle note, con l’obiettivo di migliorare l’affidabilità del sistema e prevenire eventuali distorsioni… che questo influenzi la trasparenza e l’efficacia del programma?
Il lancio di Grok-3
Chiudiamo le novità di X con il lancio di Grok-3. Parliamo di un chatbot avanzato, un’intelligenza artificiale sviluppata da xAI per offrire risposte più accurate e contestualizzate, sfruttando un modello linguistico potenziato e l’accesso in tempo reale ai dati di X. Una delle caratteristiche principali di Grok-3 è la capacità di analizzare e riassumere le tendenze in tempo reale. Ciò per fornire agli utenti una visione d’insieme su argomenti di attualità insieme a una funzione che raccoglie i post più rilevanti su un determinato tema e li sintetizza per una lettura più immediata.
Grok-3 è disponibile esclusivamente per gli abbonati Premium e Premium+ della piattaforma, con un nuovo livello di sottoscrizione chiamato SuperGrok, che offre funzionalità avanzate per 30 dollari al mese. In arrivo, una modalità vocale interattiva.
Anche qui Musk – come al solito – si becca critiche. Sulla linea di quello che è successo con DeepSeek, alcuni utenti hanno segnalato episodi di censura su argomenti politici sensibili, mentre altri hanno evidenziato bias nei risultati. Tuttavia va detto che a breve Grok-2 verrà reso open-source, a differenza degli altri maggiori modelli occidentali.
Cosa significano queste direzioni di X?
Per oggi ti lasciamo con questa domanda.
Abbiamo senza dubbio fornito – sia sotto che sopra le righe – un punto di vista abbastanza preciso. X preoccupa e a buon ragione si può rimanere vigili. Ma questo non dovrebbe farci perdere – per quanto sia possibile – la capacità di essere obiettivi. Noi non abbiamo fatto altro che raccogliere notizie e riflettere sulla loro sequenza. È così che abbiamo provato a costruire un’idea.
E per te, che cosa significano queste direzioni intraprese da X già dall’inizio del 2025?