donna sdraiata sul divano fa ricerca vocale

Ricerca vocale: come sfruttarla per posizionarsi su Google

La preferita dagli snippets, con domande a coda lunga ma risposte sintetiche e tante piattaforme da ottimizzare: la ricerca vocale apre un nuovo mondo per amatori ed esperti SEO, ma ricalca anche vecchie sane abitudini. Scopri di più in questo articolo dedicato.
4 Febbraio 2025

Negli ultimi 4 anni, il numero degli utenti che utilizzano la ricerca vocale sta aumentando notevolmente. Questo oggi possiamo dirlo, quantomeno indirettamente, perché non ci sono dati specifici disponibili in giro al momento che quantifichino esattamente il numero di persone che utilizzano tali opzioni.

Però abbiamo una previsione, studiata a partire dal 2020, che pare attesti un raddoppiamento, dal 2020 al 2024, del numero di assistenti vocali in uso. La cifra può impressionare: da 4,2 miliardi di unità in uso, secondo la statistica disponibile su Statista, si sarebbe arrivati a 8,4 miliardi di unità, superando la popolazione mondiale… ma questo come è possibile?

È possibile perché ci sono più dispositivi, browser e piattaforme su cui fare ricerca vocale, quindi è possibile che la stessa persona abbia 4, 5 o 10 unità diverse con cui cerca. E ognuna di queste unità, si appoggia a diversi sistemi per indirizzare le risposte: Google Assistant, Alexa, Siri, Cortana… insomma, ci sono azioni che possono essere intraprese in ottica SEO per ciascuna possibilità. Interventi SEO che rispondono a domande più lunghe, più conversazionali, e che cercano di piazzare siti web e contenuti tra i featured snippet in primo piano: la famosa “posizione 0” sulla SERP di Google.

Quindi, se vuoi posizionarti in prima pagina ti conviene dare una letta a questo articolo. Precedentemente ti abbiamo parlato degli EEAT, e qui troverai (come abbiamo trovato noi) altri strumenti per orientarti e agire nel panorama sempre più articolato della SEO.

donna matura con smalto blu fa ricerca vocale al telefono

Come attivare la ricerca vocale su Google e su altri dispositivi e piattaforme

Per sfruttare al meglio le ricerche vocali è fondamentale sapere come attivarle. Ogni sistema ha un proprio assistente vocale e metodi specifici per l’attivazione. Vediamo i più diffusi e a quale big tech appartengono:

  • Google Assistant (Android e Google Home): su dispositivi Android, la ricerca vocale può essere attivata dicendo “Ok Google” o “Hey Google”, oppure premendo l’icona del microfono nella barra di ricerca di Google. Per configurarlo, basta accedere alle Impostazioni > Google > Servizi e preferenze > Ricerca, assistente e voce.
  • Siri (iPhone, iPad, Mac): gli utenti Apple possono richiamare Siri dicendo “Ehi Siri” oppure tenendo premuto il tasto laterale (iPhone) o il tasto funzione (Mac). La configurazione si trova in Impostazioni > Siri e ricerca.
  • Alexa (Amazon Echo e app Alexa): i dispositivi Echo rispondono a “Alexa”, mentre l’app mobile richiede l’attivazione manuale o vocale.
  • Browser Chrome e Microsoft Edge: entrambi supportano la ricerca vocale tramite il microfono nella barra di Google o Bing.

Pillole per lavorare di SEO sui diversi sistemi

Per Google Assistant è essenziale ottimizzare il sito web puntando a keyword a coda lunga e dando risposte concise e ben strutturate e puntare ai featured snippets, spesso utilizzati per rispondere alle ricerche vocali.

Siri si basa su Apple Maps, Bing e Yelp, quindi è essenziale rivendicare e aggiornare la propria scheda su Apple Business Connect, assicurandosi che indirizzo, orari, numero di telefono e categoria aziendale siano corretti e aggiornati. A proposito di Bing, è utile ottimizzare il sito per questo motore di ricerca, registrandosi su Bing Places for Business e applicando strategie SEO mirate. Per quanto riguarda Yelp anche qui devi avere una scheda aggiornata con foto e descrizioni dettagliate per incentivare le recensioni, alle quali è importante rispondere.

Per Alexa, infine, la visibilità dipende da Bing, Amazon Skills e database proprietari: qui si può ottimizzare migliorando le Skill di Alexa e ottimizzando il proprio profilo su Bing come visto sopra.

Punta alle query conversazionali

Le persone quando fanno ricerche vocali si esprimono molto diversamente rispetto a come scrivono. Oggi, grazie a modelli di intelligenza artificiale che elaborano sempre meglio il linguaggio naturale, gli assistenti vocali capiscono bene anche domande conversazionali. Domande che quindi gli utenti danno sempre con maggiore libertà. Per questo, in linea generale, se vuoi intercettare la ricerca vocale e dare risposte devi puntare a keyword a coda lunga.

Per esempio se cerchi una web agency su Google, potresti scrivere “web agency Torino”; se invece detti la tua ricerca a un’assistente vocale potresti chiedere “trovami le migliori web agency a Torino specializzate nella SEO”. Rapporta questo esempio a qualsiasi altra cosa tu voglia cercare e hai capito la logica.

Un buonissimo modo per approcciarsi alle query a coda lunga è creare una curata ed esauriente sezione FAQ.

Le risposte della ricerca vocale spesso vengono dagli snippets

Anche se la ricerca vocale favorisce domande più lunghe, anche qui bisogna dare risposte rapide ed efficaci per aumentare le probabilità di piazzarsi. Infatti anche gli assistenti vocali, come i motori di ricerca, danno rilevanza alle risposte più pertinenti, che di solito sono le più sintetiche. Questo perché gli algoritmi vari scoprono subito di cosa stai parlando, a cosa stai rispondendo e che lo stai facendo in una maniera che sarà facilmente fruibile dagli utenti.

Ecco un esempio di snippet:

ogni quanto cambiare le lenzuola risultato su google

Tieni presente che gli snippets non appaiono per tutte le ricerche, ma solo per quello che possono avere una risposta diretta e poco articolata.

E quali sono i trucchetti per finire tra gli snippets?

  • Scrivi in forma di FAQ e in qualsiasi altra forma domanda/risposta
  • Usa le liste puntate o numerate, come quella che stai leggendo adesso. 
  • Markup dei dati strutturati: utilizza un formato standard come Schema.org, scritto in JSON-LD, Microdata o RDFa, per fornire informazioni chiare su elementi specifici di una pagina.
  • Soprattutto, dai informazioni rilevanti e sintetiche. Riguarda lo snippet sopra: hai notato quanto siano meno importanti domande/risposte e bullet point rispetto al contenuto?

Ecco un esempio di markup dei dati strutturati basato su Schema.org:

ricetta su codice scritte rosa e verdi

L’importanza della ricerca locale

Anche qui le ricerche locali contano, come contano tanto e sempre di più nella SEO in generale. Quindi se stai puntando a piazzarti nelle risposte alle ricerche vocali, strutturare siti e contenuti che favoriscono la geolocalizzazione è molto importante. Per fare questo non bisogna solo scrivere il nome della città in maniera ossessiva e incontrollata, ma curare anche le schede relative alle varie piattaforme a cui ti appoggi, dove ti possono dare recensioni o dalle quali puoi gestire profili. Quindi:

  • registrati su più directory possibili (Maps, Yelp, ecc… );
  • ottimizza ogni profilo specificando chiaramente dove sei e dove operi;
  • cura i contenuti del sito e del tuo blog dando informazioni geografiche;
  • incoraggia le recensioni e rispondi sempre.

Quali sono i risultati del piazzamento sulle ricerche vocali? Come misurarli?

A differenza delle ricerche tradizionali la ricerca vocale non pare abbia ancora metriche specifiche nei vari tool SEO. È per questo che oggi ti abbiamo dato anche molti suggerimenti di carattere generale. Proprio perché ti servono più indicazioni possibili per indagare e misurare i risultati del tuo lavoro attraverso un approccio indiretto. Approccio – tra l’altro – che in fondo in fondo si utilizza in tutta la SEO, anche se trovi dati specifici. Infatti, questi dati, andranno incrociati e interpretati. E le interpretazioni non riescono quasi mai a essere obiettive. Per questo la SEO, da qualsiasi lato vuoi vederla, è sempre un’indagine.

Ciò premesso, ti consigliamo di seguire questi procedimenti per vedere se stai lavorando bene:

  • Analizza le query che iniziano con “come”, “dove”, “quando”, “migliore”.
  • Monitora quante persone hanno trovato l’azienda tramite ricerche con parole chiave locali, spesso legate alla ricerca vocale.
  • Controlla chi si piazza in posizione zero su Google, perché corrisponde al posizionamento tra gli snippets.
  • Analizza parametri vari come clic, conversioni, chiamate, interazioni, acquisti… insomma tutti i soliti dati per vedere se stai avendo traffico e se, soprattutto, questo traffico sta avendo successo.

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