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Avere un ecommerce B2C nel 2023

Per mantenere un ecommerce B2C efficace e competitivo nel 2023 bisogna conoscere gli approcci e le soluzioni che si utilizzano oggi per ottimizzare i processi e raggiungere un modello di business incentrato sulla conoscenza profonda dei clienti e delle loro preferenze.
10 Marzo 2023

L’ecommerce B2C opera tra aziende e clienti privati. Un esempio sono i classici negozi online di prodotti. Ci sono però anche ecommerce che forniscono le piattaforme facendo o da intermediari tra cliente e venditore o fornendo un largo bacino di utenti, come i social network. Altri ecommerce B2C vendono pubblicità, visibilità, informazioni.

Attualmente ci sono circa 33.000 ecommerce B2C in Italia e si stima che tra questi oltre 28.000 appartengano a imprese. La spinta ovviamente è stata data dall’aumento del traffico web degli ultimi tre anni. Panorama nel quale si sono messe in luce le opportunità del commercio online, come ad esempio la possibilità di ottimizzare processi di business tradizionali.

L’ottimizzazione innesca l’evoluzione sia dei modelli di business che dei processi stessi di un ecommerce B2C. Quindi si lavora sul rapporto col cliente in termini di servizi, assistenza, contatti, comunicazione di marketing ed esperienza dell’utente, arrivando ai metodi e alle modalità di pagamento. Si creano ecommerce ibridi, partnership, e si utilizzano gestionali in ambito di stoccaggio e logistica. E così si implementano continuamente soluzioni tecnologiche che danno modo di sperimentare nuovi approcci di marketing.

Questo processo fa parte della realizzazione di ogni ecommerce.

L’obiettivo di oggi però non è solo ottimizzare ed evolvere i processi esclusivamente e direttamente nell’ottica di guadagno. Le priorità di efficacia stessa di un ecommerce B2C si stanno basando sulle preferenze delle attuali generazioni di acquirenti e sulla sostenibilità.

Vediamo come si raggiunge questo obiettivo e come si soddisfano queste priorità attuali.

Conosci i tuoi clienti per capire come e cosa vendere

A livello strutturale di un ecommerce B2C c’è la conoscenza del cliente. Dunque le soluzioni tecnologiche attualmente disponibili possono essere utilizzate sia per analizzare il bacino di utenti di altre piattaforme, sia per seguire il cliente del proprio ecommerce B2C durante tutte le fasi del contatto, dal pre al post vendita.

Questi dati, incrociati a sondaggi in varie forme, forniscono dati utili a capire come e quali prodotti vendere.

Marketing nell’ecommerce B2C

Così arriviamo ad approcci, strumenti e canali di marketing. Attualmente si utilizzano più canali in maniera sinergica, portando a investimenti integrati in ads. I contenuti che si sponsorizzano sono per lo più video, dato che è una forma di comunicazione immediata, d’impatto e altamente fruibile. Il linguaggio pubblicitario intanto si dirama in direzioni anche lontane dal tradizionale marketing persuasivo,  favorendo intrattenimento, partecipazione ed empatia, pur collegando il prodotto e chi lo vende all’immaginario collettivo.

Distribuzione, stoccaggio e logistica: le soluzioni dei B2C di oggi

Oggi in campo di stoccaggio e logistica si cerca di lavorare riducendo l’impatto ambientale. Anche in ottica di distribuzione, dove ai metodi classici di spedizione si integrano soluzioni che possono sia facilitare il cliente che far risparmiare l’azienda.

L’Osservatorio ecommerce B2C del Politecnico di Milano in una ricerca su 50 ecommerce B2C rivela che oltre il 68% applicano queste soluzioni. Il 48% di loro fa ritirare in negozio, l’8% in altri punti di proprietà, il 32% in punti di ritiro di terzi e il 18% presso parcel lockers.

UX e pagamenti in un ecommerce B2C

Conoscere i clienti significa anche accompagnare la visita nell’ecommerce. Quindi si lavora sull’esperienza dell’utente. Così, intanto, si fornisce una piattaforma agile, chiara fruibile e performante (e che sia così su ogni device).

Il cliente deve poter pagare nella maniera che gli è più congeniale. Quindi assolutamente va fornita la possibilità di pagare con più carte e wallet possibili. Il cliente deve poter acquistare facilmente e rapidamente, senza rimanere in trappola nel sito, altrimenti lo lascerà.

Perciò è sconsigliato richiedere, ad esempio, autenticazioni al momento del pagamento. Meglio fare in modo che siano fornite prima e in maniera più automatizzata possibile.

Poi l’offerta deve anche essere conveniente, quindi si possono proporre ad esempio soluzioni rateali.

I numeri fino al 2023

Le vendite online nel 2022 sono aumentate del 20% rispetto all’anno precedente superando i 48 miliardi di euro. Per il 2023 si stima che, già valutando questi primi mesi, nel corso dell’anno si andrà quasi certamente oltre i 45 miliardi, per superare forse le cifre dell’anno scorso.

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