TikTok chiude? Non chiude? Abbiamo individuato queste domande nel traffico di ricerca in Italia e sono l’indice di dubbi, speranze, preoccupazioni e di voci che stanno girando.
Da subito ti diciamo che la piattaforma è lontana dal chiudere i battenti. Questo – almeno – tecnicamente e universalmente parlando. Dato il clima attuale, però, ha senso mettere in discussione il futuro di TikTok nel mercato occidentale. Se presto non parleremo di chiusura, c’è la grossa possibilità che vedremo delle trasformazioni importanti. Trasformazioni, che sono già in atto da quando TikTok si è diffuso.
TikTok è diventato un modello di comunicazione. Modello che ha dimostrato successo, facendo scuola da subito. Nel 2017, dalla Cina, arriva su scala internazionale: appena tre anni dopo, Instagram introduce i Reels, nel 2021 YouTube introduce gli Shorts, nel 2022 pure Facebook integra i Reels.
Insomma: il modello TikTok è un gancio, coinvolgente come un contenuto virale. Attira attenzione e discussioni, soprattutto di carattere morale. TikTok crea una spaccatura generazionale in tutto il mondo, mentre le zone grigie nelle regolamentazioni social e gli ambigui rapporti tra la Cina e l’Occidente, alimentano sospetti di profilazioni illecite, disinformazione a fini di sabotaggio politico e spionaggio.
Nel Giugno del 2020 l’India è il primo paese a vietare completamente l’app. A seguire, un’ondata di indagini, divieti e restrizioni da parte dell’Unione Europea, di una dozzina di paesi della stessa, di Stati Uniti, Nepal, Canada, UK, Australia, Nuova Zelanda, Taiwan, Somalia, Afghanistan, Pakistan, Indonesia…
Ultimamente anche l’Albania banna TikTok e in Italia circola l’ipotesi di chiusura.
È una notizia verificata o è solo un’ipotesi? Che aria tira per TikTok a livello internazionale? Come si inquadra la piattaforma nell’attuale guerriglia tecnologica con le big tech cinesi?
Indice dei contenuti
TikTok quest’anno chiude in Italia?
Attualmente non ci sono restrizioni, né comunicazioni ufficiali di una concreta chiusura di TikTok in Italia. Ma la notizia circola da un po’ e – senza entrare nel merito di indiscrezioni e congetture – potrebbe teoricamente trovare fondamento. O almeno fare riflettere.
Innanzitutto c’è una spaccatura generazionale. Le persone più anziane, notoriamente, tendono a demonizzare la piattaforma. Questo succede in tutto il mondo. Ma l’Italia – si sa – è un paese per vecchi.
Citazioni a parte (fuori tema, sensazionalistiche e riduttive) i numeri parlano chiaro: l’età mediana in Europa sta aumentando e l’Italia è tra i paesi che incidono di più. Dai dati che leggi nell’articolo del Sole 24 Ore linkato, ti basta fare due calcoli per realizzare che il 35,8% della popolazione Italiana ha tra i 50 e i 94 anni. Una percentuale alta, che si riflette anche nell’Esecutivo: l’età media del Governo Meloni infatti è di 60 anni.
Questo basta a dire che TikTok chiude in Italia? Assolutamente no, ma è un fattore da osservare nel complesso.
Opinione pubblica, vittime delle challenge, provvedimenti del Garante della Privacy e dell’UE
In Italia e in Europa da qualche anno TikTok è nel mirino dell’opinione pubblica e degli organi di tutela della sicurezza e della privacy.
Ci basti pensare ai casi mediatici che raccontano di giovanissime vite stroncate da pericolose sfide diffuse sulla piattaforma.
Pensiamo al caso di Antonella Sicomero (10 anni) che ha incoraggiato – nel 2021 – un provvedimento del Garante per la Protezione dei Dati Personali, il quale ha disposto un blocco temporaneo riguardante il trattamento dei dati degli utenti per i quali non fosse stata verificata l’età anagrafica.
Provvedimento a cui ne è seguito un altro dall’UE, che nel Febbraio 2023 ha vietato TikTok per i dispositivi governativi e dei funzionari pubblici.
Pensiamo alle vittime della “Blackout Challenge“ e di altre sfide. Pensiamo a come queste possano essere un pugno allo stomaco dell’opinione pubblica, devastante per l’immagine di TikTok, per la sua brand identity anche. Non basta sottolineare che su TikTok c’è molto di più, che offre esperienze e utilizzi diversi. Non basta dire che le notizie spesso vengono gonfiate e che la responsabilità non è tutta della piattaforma.
Serve a poco dire che l’utilizzo non determina il mezzo e che TikTok è più del brainrot, delle fake news, dei balletti e delle sfide che uccidono i ragazzini.
Il segnale dell’Albania, dove TikTok chiude fino al 2026
I fattori che abbiamo appena esaminato parlano alla stomaco, offrendo una visione univoca. Visione, che può essere alimentata e strumentalizza a fini politici. L’Albania ha appena completamente vietato TikTok nonostante le critiche e i tentativi di persuasione a un ripensamento del premier, che ha dichiarato:
“Il problema oggi non sono i nostri figli. Il problema siamo noi. Il problema è la nostra società e quello che sta diventando. Il problema oggi è TikTok e tutti gli altri strumenti che stanno prendendo in ostaggio i nostri figli”.
Unita alle azioni di altri paesi, l’Albania dà un segnale forte: le nazioni hanno potere sulla vita e sulla morte delle piattaforme social.
Ancora: basta questo a dire che TikTok chiude in Italia? Di nuovo, assolutamente no. L’attuale clima in Italia, in Europa e nel mondo occidentale favorisce la chiusura di TikTok in Italia? Potrebbe – in parte – ma una chiusura basata solo su ragioni morali non appoggiate da dati e prove, rischia di andare in conflitto con i principi stessi del Digital Service Act che TikTok – si accusa – non rispetta.
Infatti la situazione è più sfumata. Ci sono soluzioni diverse sul tavolo – oltre ad accuse e bracci di ferro – e TikTok sembra voglia fare dei passi per riscattare la sua immagine e rimanere a galla.
La zona grigia delle regolamentazioni, i sospetti di spionaggio, le guerre tra big tech
Contornato dalla zona grigia delle regolamentazioni social a livello mondiale, TikTok si trova in una posizione complicata. Non è la sola piattaforma che si trova in difficoltà con questioni di sicurezza privacy, profilazioni… ma ricordiamoci che TikTok è cinese.
Quindi, oltre a trovarsi in una zona grigia, è al centro di guerre e guerriglie tecnologiche che coinvolgono big tech, imprenditori dall’enorme influenza politica e governi nazionali. Questo lo abbiamo visto e lo stiamo vedendo anche nel campo dell’intelligenza artificiale – attraverso per esempio le accuse mosse alla cinese DeepSeek – unitamente ai sospetti di spionaggio esplicitamente dichiarati in più occasioni da parte di svariate nazioni occidentali e non.
Ma è proprio qui che potrebbero ribaltarsi le nostre attuali interpretazioni negative sul futuro di TikTok in Italia e nel resto del mondo.
Trump minaccia di chiudere TikTok… e poi propone una partecipazione USA del 50%
Gli Stati Uniti nel paventare la chiusura di TikTok in Italia hanno fatto indubbiamente la loro parte… almeno inizialmente.
Trump minacciò di vietare le piattaforma in tutti gli Stati Federati, a meno che la cinese ByteDance (la mamma di TikTok) non vendesse le operazioni statunitensi. Il messaggio in soldoni è: TikTok può continuare a esistere in occidente ma con maggiore controllo occidentale, così da scongiurare preoccupazioni etiche e lo spionaggio. La sua richiesta è stata bloccata dai tribunali e revocata da Biden.
Poi alla fine del 2024 Trump è tornato all’attacco, annunciando addirittura una data di chiusura: il 19 Gennaio 2025.
3 giorni dopo però firma un ordine che posticipa di 75 giorni il divieto. E fa queste dichiarazioni:
Dichiarazioni unite a un’altra che ci fa riflettere:
“Sarei aperto” (all’idea che Elon Musk acquisti TikTok) “se vuole” (Fonte ANSA).
Nessuno può provare che Musk voglia acquistare parti di TikTok. Ma ha indubbiamente impatto il fatto che Trump accenni solo all’eventualità, considerando l’attuale quadro in cui il proprietario del social X è sempre più partecipe nelle decisioni politiche ed economiche del maggiore e più influente colosso occidentale.
TikTok chiude o si adegua per rimanere a galla?
Intanto – mentre si discutono joint venture e cessioni di controllo – alla fine dell’anno scorso, TikTok annuncia il terzo rapporto di trasparenza sulla moderazione dei contenuti in Europa sul suo canale di comunicazione ufficiale, dove restituisce risultati di adeguamento al Digital Service Act Europeo.
A questo punto cerchiamo di riassumere per capire se TikTok chiude o no e come si adatterà:
- Da almeno 4 anni l’Europa fa pressioni a TikTok per adeguarsi al Digital Service Act, cosa che abbiamo appena visto la piattaforma si sta impegnando a fare.
- Paesi non UE, arbitrariamente possono imporre blocchi e restrizioni, anche soltanto per ragioni morali.
- TikTok divide le generazioni in tutto il mondo.
- In Italia, l’immagine negativa di TikTok è alimentata da tragici casi mediatici, da fattori culturali e anagrafici.
- Il Garante della Privacy Italiano ha avviato indagini e restrizioni prima dei blocchi di TikTok su dispositivi governativi e dei funzionari pubblici da parte dell’UE.
- Le big tech cinesi, sia nel campo dei social e dell’AI, sono sotto il mirino di tutti per questioni di privacy e spionaggio.
- Gli Stati Uniti – dopo minacce di chiusura – propongono una joint venture al 50% per scongiurare blocchi.
TikTok non chiude
In sostanza TikTok non chiude, non sta chiudendo e al 99,9% non chiuderà nel 2025. Il suo futuro sembra prevedere blocchi in alcuni paesi – certo – ma la piattaforma ad oggi è presente in oltre 150 paesi e in 75 lingue.
Dato il clima attuale sembra che TikTok continuerà ad adattarsi ai diversi paesi occidentali in cui gli conviene di più operare: in Europa dovrà garantire adesione alle norme più rigide del mondo sulla regolamentazione dei social e dell’AI; negli States dovrà aprirsi a fare business.
E in Asia intanto va alla grande. In Indonesia gli utenti attivi sono 127,5 milioni, superando il ruolo di mercato principale che avevano gli USA, proprio nello stesso paese che nel 2018 fa aveva bannato TikTok 8 giorni per indagini su contenuti inappropriati.
