A volta basta una sola parola per cambiare tutto, una piccola parola: un microcopy.
Nel web design e nella comunicazione digitale, il microcopy è quel piccolo dettaglio linguistico che fa la differenza tra un’interazione asettica e una memorabile. Può essere la scritta su un pulsante, la frase sotto un form di contatto, il messaggio che compare quando c’è un errore o subito dopo un’acquisto su e-commerce andato a buon fine.
I microcopy sono i testi che guidano istintivamente l’utente e ne determinano l’esperienza.
Sottovalutarli significa mancare l’opportunità di coinvolgere, rassicurare e convertire. Curarli con attenzione invece permette di migliorare la user experience, la percezione e la riconoscibilità del brand. Vuoi cogliere queste opportunità?
Intanto leggi questo articolo… poi sperimenta e testa sul campo.
Indice dei contenuti
Cos’è il microcopy? Perché è così importante?
In altre parole, i microcopy sono l’insieme di parole e brevi frasi che compaiono all’interno di un’interfaccia digitale. Mi riferisco a pulsanti, form, messaggi di errore, notifiche, istruzioni, conferme d’azione. A differenza di testi lunghi o promozionali – che parlano di più alla mente razionale – il microcopy agisce in modo immediato, quasi invisibile: parla alla pancia. E non lo fa in maniera metaforica. A tutti gli effetti guida l’utente a capire cosa deve fare e perché dovrebbe fidarsi del tuo sito web.
Quando i microcopy sono scritti bene, trasmettono chiarezza, sicurezza e identità.
Guidano gli utenti nei momenti di incertezza e restituiscono loro un feedback: come se rispondessero a domande che l’utente non ha posto, ma che dentro di sé si sta facendo, consapevolmente o meno.
La scrittura che accompagna l’utente
I microcopy sono degli elementi inquadrabili nell’UX Writing: cioè la scrittura che non serve direttamente a persuadere e vendere ma – semplicemente – ad accompagnare. Si tratta della scrittura che si mette al servizio della fruibilità, aiutando a capire, a orientarsi e a completare azioni senza dubbi e impedimenti. In questo contesto il microcopy è la parte più concreta e operativa, perché parliamo di testi che compaiono in punti di contatto chiave come pulsanti, messaggi d’errore e conferme d’ordine.
Ognuna di queste parole diventa un micro-gesto di attenzione verso l’utente.
Una forma di scrittura che accompagna l’utente, insomma, per crearci una relazione: un conto infatti è scrivere un asettico: “Errore 404 – Pagina non trovata” tutt’altro è scrivere: “Ops: qualcosa è andato storto 🙁 prova a… “.
Questo fa la differenza tra un utente soddisfatto e uno insoddisfatto.
I microcopy sono ovunque nel tuo sito web: identificali e riconoscili per scriverli al meglio!
I microcopy sono ovunque eppure non appesantiscono il tuo sito e spesso neanche ci accorgiamo della loro presenza. Ricorda: ogni volta che un utente compie un’azione online, ha bisogno di incontrare parole pensate per guidarlo, rassicurarlo sul fatto che stia davvero agendo e che quelle azioni lo porteranno effettivamente dove vuole andare.
Ogni dubbio, ambiguità o perdita di tempo si può tradurre in un abbandono del sito.
Se non vuoi che accada, visualizza bene i punti in cui i microcopy sono fondamentali:
- Pulsanti e call to action: frasi come: “scopri di più” o: “inizia ora” sembrano banali ma sono inviti che chiunque comprende.
- Form e messaggi d’errore: un messaggio come: “controlla che l’e-mail sia corretta” guida l’utente ed evita frustrazioni rispetto a un generico: “errore di validazione”.
- Messaggi di conferma e feedback: possono essere un’opportunità per ringraziare e per rassicurare che sia andato tutto a buon fine. Un bel: “Grazie di averci scelto: il tuo ordine è in viaggio” va meglio di: “Ordine accettato”, non trovi?
- Istruzioni rapide: nei percorsi guidati o nelle app, il microcopy riduce la curva di apprendimento e motiva l’azione.
5 consigli pratici per scrivere meglio i microcopy
Scrivere microcopy efficaci significa quindi saper dosare empatia, chiarezza e strategia in pochissime parole. Non serve essere poeti, ma osservatori attenti del comportamento umano.
1) Scrivi per persone, non per interfacce… e neanche per te stesso
Ogni parola deve risolvere un dubbio o eliminare un ostacolo. Pensa a chi sta leggendo: ha fretta, magari è confuso e vuole sentirsi guidato. Evita gerghi troppo tecnici. Preferisci frasi dirette, semplici, rassicuranti. Potrai dilungarti o invitare a uno sforzo di comprensione in altri contesti… magari scrivendo un tuo libro. Ma qui non è proprio il caso.
2) Mantieni coerenza nel tono di voce
I microcopy devono essere coerenti con il linguaggio del brand. Se il tuo sito quindi parla con un determinato tono, i microcopy devono seguire quella linea. Non è una questione di rigidità: è una questione di pura coerenza. La coerenza chiarisce, rassicura e restituisce cura. Infatti, se tutto torna, il cervello si rilassa e gode. Quindi non c’è un tono giusto o uno sbagliato in generale: non esiste una formula generale per i microcopy in termini di tono.
L’importante è… hai capito: la coerenza.
3) Anticipa le paure dell’utente e previeni l’abbandono
Il microcopy come ti accennavo all’inizio può prevenire l’abbandono. Quindi: semplifica, chiarisci, anticipa le paure dell’utente e previeni le sue frustrazioni. Tutto questo puoi farlo guidando e specificando. Se c’è un errore, fornisci le possibili cause e brevi suggerimenti. Se sai che l’utente si troverà un muro davanti, porgigli la scala. Se sai che un’azione potrebbe mettere in dubbio l’utente, rassicuralo. Frasi come: “Potrai modificare la tua scelta in qualsiasi momento” sono perfette per prevenire l’ansia di sbagliare o di rimanere vincolati. Il che previene l’abbandono.
4) Usa la micro-empatia
Soprattutto nei momenti critici (come caricamenti, attese ed errori) piccoli gesti linguistici come: “Ci siamo quasi” o: “Un attimino di pazienza” o un più simpatico: “La fretta è cattiva consigliera” (a seconda del tono del tuo sito) possono prevenire abbandoni.
5) Testa tutto… al di là delle tue convinzioni e di quelle del tuo team
L’utente ha sempre ragione. Non tu e neanche il tuo team. Questo perché solo voi sapete dove volete arrivare e cosa c’è dietro le quinte (e neanche è detto). Se l’utente non capisce qualcosa o se abbandona, abbiamo sempre noi un grado di responsabilità. L’utente deve ancora scoprirti, ancora non ti conosce e non ha tempo di guardare sotto la superficie al primo incontro: quindi che fai?
Per aiutarti a scegliere i microcopy giusti innanzitutto fai provare il sito a persone diverse da voi, a cui non anticipi nulla. E utilizza strumenti di A/B testing: prova con Mida o PostHog, che offrono piani gratuiti.
Quando le parole portano risultati
Il microcopy quindi è una guida per l’istinto, una copertina di Linus, una luce in fondo al tunnel… o meglio, in fondo al funnel. Tecnicamente un funnel di vendita non finisce affatto con la conversione: ma questa è sicuramente una tappa interessante, non trovi?
Con i microcopy giusti intanto aumenti le probabilità che gli utenti compilino un form, riduci le possibilità che l’utente faccia errori di compilazione: fai in modo che abbia un feedback diretto dal sito web che sta visitando. In questo modo si instaura una comunicazione diretta, leggera, immediata. L’utente sa di essere su un sito che funziona, che è coerente e che è curato per andargli incontro.
Pensa all’esperienza che ognuno di noi ha fatto almeno una volta sui siti delle Pubbliche Amministrazioni… quelli non li abbandoniamo perché spesso siamo forzati a doverli usare.
Ma certi quanto sono frustranti? Quanto tempo ti fanno perdere messaggi d’errore nebulosi?
Ecco: allora se hai un sito web, fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te.
Anche un solo microcopy può inclinare la bilancia
Cura le più piccole parole perché, come diceva il saggio Imperatore della Cina in Mulan:
“Anche un solo microcopy può inclinare la bilancia“.
Ah no diceva “chicco di riso“… e allora metticeli bene questi chicchetti di riso nel tuo sito! E continua a seguire il nostro blog.