donna tra ui e ux design

UX Design: impara a creare l’esperienza su un sito

L'UX Design racchiude tutti gli elementi che servono a creare l'esperienza dell'utente su un sito. Passiamo dalla teoria alla pratica. Andiamo al succo per imparare a metterci nei panni nei nostri utenti, per conoscerli e parlarci: bisogna diventare psicologi? No. Basta fare test!
12 Giugno 2025

In questo articolo – se te lo sei perso – abbiamo già parlato di UX. Abbiamo detto che la user experience è quella combinazione di semiotica, geometrie e linguaggio che vanno a definire l’esperienza globale dell’utente su un sito. Quindi, mi raccomando: non confondere l’UX con l’interfaccia che vede l’utente (UI), perché questa è solo una parte della user experience.

Detto questo, oggi andiamo più nello specifico rispetto agli elementi che vanno combinati per creare l’esperienza globale. Approfondiamo l’UX Design, chiarendo meglio cos’è, a cosa serve e quali sono i suoi elementi.

In 5/10 minuti di lettura potrai trovare chiarimenti e spunti per comprendere cosa c’è dietro a quello che vedi nel web e riprodurlo per i tuoi interessi imprenditoriali. Oltre ad avere una base per fare da te imparando con l’esperienza, saprai anche meglio come delegare ai professionisti del settore, cosa aspettarti da loro e cosa pretendere dai tuoi investimenti in UX Design.

lavagna colleghi aggiungo elementi ux design

Da dove viene l’UX Design?

Definire l’interazione tra umano e tecnologia è storia vecchia. Questa ricerca e queste dinamiche esistono per esempio da quando ci sono i dispositivi meccanici e, dopo, i prodotti industriali. L’UX Design c’è sempre stato, ma solo ultimamente è nato come termine, perché qualcuno l’ha introdotto nel linguaggio comune: ma chi è stato?

È stato Donald Norman. Non a caso, uno psicologo cognitivista che lavorava da Apple nei ’90.

Quindi è per questo e per l’attuale proposta tecnologica che ci riferiamo principalmente a siti web quando parliamo di UX Design. Ma ti è utile sapere che le conoscenze relative si possono riportare in qualsiasi cosa che ha fare con un utente che deve compiere un’esperienza con una tecnologia. O con un prodotto, o con l’allestimento di un luogo: perché no?

A cosa serve precisamente l’UX Design?

Sicuramente mi ripeto, ma vale la pena sintetizzare i punti chiave su cui va ad agire l’UX Design. A cosa serve definire l’esperienza di un utente su un sito?

  • Guidare l’utente nella navigazione secondo un percorso preciso, che ha tappe e una meta definite, come chiarimenti d’offerta, comprensione di concetti e una conversione.
  • Quindi l’UX Design tra i suoi scopi ha anche quello di ottimizzare le conversioni di e-commerce e landing page.
  • Ridurre l’abbandono del sito (quindi aumentare il tempo di permanenza).
  • Fornire esperienze chiare, inclusive e accessibili a chiunque vogliamo fruisca del sito.

I 5 pilastri di un buon UX Design

Alla luce dei suoi scopi, ti posso dare un quadro ancora più essenziale di cosa devi osservare se vuoi un lavoro efficace di UX Design:

  1. Usabilità.
  2. Accessibilità.
  3. Coerenza.
  4. Feedback (inteso come risposta che dà il sito all’utente).
  5. Intuitività.

Questi pilastri stampateli in testa. Meditatici, mentre continuiamo a scendere nel profondo. Vedrai che poi, uno per uno, con la lettura, nel tempo, con l’esperienza e con la tua capacità di ragionamento, sarai capace di articolarli meglio nella tua mente.

Passiamo alle 4 fasi del processo

A un certo punto la teoria va messa in pratica. Sennò neanche si capisce fino in fondo. Ricorda che lo scopo del capire l’UX Design è di esercitarlo e di capire come gli altri lo esercitano.

Così potrai agire e recepire attivamente, sempre. Anche se hai un’impresa, sei inevitabilmente pure un consumatore. Lo siamo tutti in una certa misura. E diventare consumatori consapevoli è un passo necessario per non annichilirsi e proporre come si deve servizi e prodotti di consumo.

1) Ricerca utente

Senza analisi di mercato non si va da nessuna parte. Devi capire con chi stai parlando prima di averci a che fare. E ti dirò di più: a monte, devi sapere a chi potresti e dovresti parlare al di là delle tue impressioni e delle tue supposizioni. Sembra scontato, ma studiando il mercato si capisce che non lo è affatto. C’è sempre una certa disparità tra il nostro giudizio e la realtà.

In questo caso, prima di creare soluzioni di struttura per l’esperienza dell’utente, bisogna cercare l’utente. E come si fa? Semplice: consultando le persone.

  • Fai interviste e osservazioni dirette.
  • Sondaggi online.
  • Test di usabilità.
  • Creazione di personas, ovvero profili tipo.
  • Creare una mappa dei punti di contatto.

In questi modi prendi dati e decidi in base a quelli. È naturale che poi dovrai fare delle prove. Difficile andare a colpo sicuro da subito: ma almeno sai dove andare e cosa osservare.

designer lavora a ux design con le personas

2) Architettura dell’informazione: la fase di progettazione

Hai delle cose che vuoi dire. Offerte che vuoi fare. Obiettivi da raggiungere. Mentre definisci come impacchettare i contenuti e come proporli facendo ricerche di mercato, puoi già organizzare contenuti e funzionalità seguendo i pilastri dell’UX Design.

In questa fase quindi si prepara una struttura ad albero del sito, un wireframe (una bozza schematica) e puoi usare un metodo per capire come gli utenti organizzano le informazioni: il card sorting. Consiste nel raggruppare e classificare elementi per sottoporli a campioni di utenti.

Il card sorting è sostanzialmente un testing della bozza.

3) Prototipazione

Già col card sorting ti ci avvicini alla prototipazione. Qua vai ancora più nel pratico creando diverse versioni semplificate e interattive del sito. Quindi, fai diverse proposte di UX Design per vedere quelle che rispondono meglio.

Se mastichi design o se hai mai lavorato con un designer, saprai che cos’è Figma o cos’è Adobe XD per esempio: due tra i vari software che ti permettono di realizzare questi prototipi interattivi, cruciali per andare avanti.

4) Test di usabilità

Sì, i test di usabilità te li pongo come fase finale proprio perché l’UX Design è talmente rivolto all’utente che in fondo in fondo è tutta una questione di test.

Nessuno deve partire con l’idea che ha la capacità innata di fare qualcosa che piace e che verrà capito. Per farsi capire bisogna prima di tutto ascoltare e osservare.

Hai fatto i prototipi: adesso testali.

Appena trovi quello che risponde meglio agli utenti che già hai scelto basandoti sui dati, è inutile dirti che il prossimo passo è finalizzare il prototipo migliore basandoti su quello che scopri facendolo testare. È un attimo che poi lanci il sito e aspetti di vedere che risultati ti dà.

4 persone indicano ux design

La scrittura e il linguaggio nell’UX Design

Ora puoi vedere i pilastri di un lavoro di UX Design, hai un’idea delle fasi: già puoi partire. Ma nel dettaglio quali sono gli elementi che devi tenere in considerazione per applicare quanto hai visto?

Da buon copywriter, come prima cosa ti invito a pensare all’UX Writing e all’importanza del microcopy. Un conto è scrivere un articolo come quello che stai leggendo.

Tutt’altra cosa è scrivere testi cortissimi, chiari e utili per il target scelto.

Qui si entra in un campo che necessita di studio per sapere da dove partire, ma nella pratica necessita di sensibilità ed empatia. E ancora di ascolto.

Non devi parlare necessariamente come piace a te o come pensi che sia chiaro e adeguato. Pensa a chi ti deve capire.

Da che mondo e mondo capirsi e farsi capire è una delle cose più umanamente difficili da fare. Mettersi nei panni negli altri è un’impresa. Nel contesto dell’UX Design – almeno – ci si può provare e si possono avere risultati misurabili più facilmente rispetto ad altre dinamiche.

Quindi integra diverse forme di linguaggio nei vari prototipi. Addirittura puoi considerare di proporre lo stesso prototipo grafico variando i contenuti scritti per vedere la differenza.

La responsività dei siti nel contesto dell’UX Design

Come ultimo punto da affrontare, ti offro una piccola ma fondamentale chicca specifica. Su questo blog ti ho già parlato di web responsive. In sostanza ci tengo che tu sappia che un sito web oggi deve offrire un’esperienza ottimizzata per ogni dispositivo.

Da qui ti si dovrebbe aprire una finestra. Da questa, ti invito a osservare che ogni prototipo va adattato a un dispositivo diverso. Quindi dello stesso sito vale la pena creare almeno due versioni, che coesistono: la versione mobile e la versione desktop.

Nella versione mobile dovrai quindi:

  • Proporre contenuti ancora più essenziali.
  • Per la navigazione dovrai scegliere un hamburger menu (l’icona a tre linee per aprire un menu).
  • Per le interazioni devi considerare che l’utente tocca col dito e non usa mouse e tastiera.

Può sembrare scontato ma spesso quando si fa un sito da desktop si pensa principalmente al desktop e poi si adatta un po’ pensando solo che sul telefono si vedrà più piccolo.

Invece tocca creare un’esperienza diversa.

Te la senti di iniziare o hai bisogno di noi?

Adesso che hai una bella base da cui partire dovresti riuscire a praticare l’UX Design e a commissionare a un professionista con cognizione. Se te la senti di iniziare, hai buoni strumenti per farlo.

E se non vuoi fare tutto da te e non hai professionisti di fiducia a cui rivolgerti, ci siamo noi di Kilobit.

Contattaci quando vuoi e avrai a disposizione una rete di professionisti del digitale che potranno prendersi cura di tutte le fasi dell’UX Design che hai letto qui.

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