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L’Intelligenza artificiale è pericolosa?

L'intelligenza artificiale è pericolosa? In questo articolo, l'ultimo della nostra rubrica sull'IA, vi mostreremo tutte le prospettive peggiori che potrebbero accadere. Il nostro intento non è spaventarvi o fare clickbait. Finora abbiamo affrontato la complessità dell'argomento in maniera più sfumata possibile... ma crediamo anche che ogni tanto analizzare gli estremi possa essere utile per completare il quadro.
27 Settembre 2023

L’ultimo appuntamento con la nostra rubrica dedicata all’IA oggi cerca di rispondere a una domanda tanto frequente e spontanea quanto complessa: l’intelligenza artificiale è pericolosa?

Finora, negli altri articoli sull’intelligenza artificiale, abbiamo affrontato il tema cercando il più possibile un approccio non polarizzato, sfumato, quindi poco estremo. Infatti, siamo partiti chiarendo che non esiste un’unica definizione di intelligenza artificiale. L’abbiamo ribadito basandoci sia sulle differenze sostanziali che ci sono tra le applicazioni e gli utilizzi. Inoltre non esiste neanche una definizione univoca di intelligenza umana.

flusso informazioni ia pericolosa

Perciò: come può esserci una definizione oggettiva di intelligenza artificiale se i modelli stessi che cerca di riprodurre non sono imbrigliabili in una sola definizione? Come è possibile quindi stabilire in senso stretto i risvolti? Come si possono prevedere utilizzi e definire con una certezza limpida cosa ci aspetta?

In tutte le sfaccettature affrontate abbiamo concluso una possibile chiave di interpretazione (e di azione). Bisogna capire, comprendere e abbracciare la complessità alla quale siamo chiamati a rispondere per prendere scelte consapevoli. La stessa complessità che appartiene sempre di più a questi mezzi e ai tempi che questi strumenti riflettono, dei quali sono sia causa che effetto.

L’essere umano si definisce anche attraverso le sue capacità, e le sue capacità sono espresse attraverso i mezzi tecnologici che crea e utilizza. Quindi, per un semplice sillogismo pratico, potremmo concludere che l’essere umano si definisce attraverso i suoi mezzi. Vale anche il contrario?

Facciamo un esercizio speculativo per capire se l’intelligenza artificiale è pericolosa

Ma quindi l’intelligenza artificiale è pericolosa o no?

Già possiamo dirvi che la risposta è sì e no, e che dipende in gran parte dall’argomentazione che vi abbiamo appena espresso. Tuttavia, di tanto in tanto, può essere utile, facile e innegabilmente affascinante (ammettiamolo) abbracciare un solo punto di vista.

Oggi quindi divertiamoci e suggestioniamoci un po’ a esplorare una visione totalmente disfattista. Facciamo finta, per questi pochi minuti di lettura, che l’intelligenza artificiale sia pericolosa e basta. Un piccolo esercizio speculativo.

Rischi concreti dell’intelligenza artificiale

Cominciamo con una prospettiva di rischi più o meno concreti legati a utilizzi scriteriati dell’intelligenza artificiale. Stiamo facendo un esercizio abbastanza speculativo… ma neanche troppo. Vi invitiamo a utilizzare questo approfondimento per decidere quali mezzi utilizzare e come rapportarsi con essi.

L’automazione e l’intelligenza artificiale potrebbero davvero sostituire alcuni lavoratori in settori come la produzione, la logistica e i servizi. Considerando la velocità esponenziale con cui prende piede il progresso tecnologico, si potrebbe arrivare presto a una disastrosa disoccupazione di massa in tutto il mondo. Questa causerebbe disuguaglianze economiche, migrazioni da esodo e picchi di criminalità.

L’intelligenza artificiale è pericolosa perché può essere utilizzata per raccogliere e analizzare enormi quantità di dati personali. Ciò minaccia la privacy degli individui e consente la sorveglianza di massa da parte di governi e multinazionali.

Gli algoritmi dell’intelligenza artificiale possono ingigantire e uniformare i pregiudizi già esistenti nella società, amplificando discriminazioni razziali, di genere e socioeconomiche. Una direzione apparentemente opposta rispetto al liberismo che sta dilagando nel mondo occidentale, ma che in realtà potrebbe utilizzare il liberismo stesso per ingannare tutti.

Manipolazione della realtà percepita, isolamento sociale e dipendenza tecnologica

Già basta raccontare una storia da un’unica prospettiva per manipolare la verità… figuriamoci cosa può accadere con la creazione di contenuti audiovisivi altamente realistici. Questo può avere conseguenze disastrose sulle scelte politiche e sulla psiche umana.

l'intelligenza artificiale è pericolosa?

Gli essere umani sono animali sociali. È grazie a questo che ci siamo sviluppati. Interagire con robot o chatbot, sia consapevolmente sia credendo che si tratti di essere umani, potrebbe compromettere la salute mentale e le relazioni sociali, nonché distruggere civiltà.

L’uso eccessivo di dispositivi basati sull’intelligenza artificiale, come smartphone e social media, può portare a una dipendenza tecnologica, con gravi conseguenze sulla salute mentale e fisica.

E infine (come se non bastasse) l’automazione avanzata potrebbe rendere alcune competenze umane obsolete, con un impatto negativo sulla creatività, la risoluzione dei problemi e la capacità di apprendimento.

Vi basta o vogliamo andare avanti?

L’intelligenza artificiale è pericolosa? Scenari estremi e apocalittici

Uno scenario estremo potrebbe verificarsi se un’IA iper intelligente dovesse svilupparsi senza alcun controllo e diventare autonoma al punto da superare la capacità umana di comprenderla o regolarla. In questo caso acquisirebbe il controllo su reti di comunicazione, infrastrutture critiche e sistemi di difesa, mettendo l’umanità sotto il suo controllo diretto o indiretto. Si verificherebbe una perdita progressiva delle caratteristiche umane distintive, portando all’omogeneizzazione della società e alla perdita di individualità.

Questa situazione potrebbe portare a risultati imprevedibili e catastrofici.

Un po’ “meno estremo” invece è lo scenario in cui immaginiamo una società altamente dipendente dall’intelligenza artificiale.

Cosa accadrebbe in caso di malfunzionamenti o attacchi informatici su vasta scala? Il collasso. E questa se ci pensiamo è una prospettiva che appartiene anche ai tempi antichi. L’impero romano, infatti, crollò quando divennero dipendenti dagli schiavi e di mille comodità. Di punto in bianco arrivarono i barbari… e il resto lo conosciamo.

elmi armature e gladio romani

Perché vi abbiamo posto questi scenari?

Il nostro intento non è assolutamente quello di fare disinformazione o clickbait. Kilobit cerca di abbracciare i tempi e l‘intelligenza artificiale è forse l’argomento più contestuale che si può affrontare.

Negli altri articoli sull’IA vi abbiamo parlato in maniera più sfumata, ma ogni tanto può essere necessario approfondire uno degli estremi al fine di mettere insieme i pezzi, così da creare un puzzle il più completo possibile.

In fondo, è da sempre che la letteratura e il cinema si impegnano di raccontare utopie e distopie per far riflettere.

Quindi le visioni che vi abbiamo proposto oggi non sono definitive e non le abbracciamo totalmente. Vogliamo solo dare più spunti possibile per affrontare al meglio la complessità che siamo chiamati tutti, come essere umani di oggi, ad analizzare.

Tutto questo con lo scopo di sapere quale IA usare e come.

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