L’UX designer è la figura dietro ogni sito intuitivo, ogni app efficace e ogni servizio online piacevole da usare. Parliamo di un professionista che studia abitudini, bisogni e problemi reali degli utenti, traducendoli in percorsi digitali fluidi e funzionali. Quindi l’UX designer è il progettista dell’esperienza utente. E non si limita solo a questo.
Se lo ingaggerai, in base ai tuoi obiettivi, alla tua identità di brand, ai tuoi focus e al tuo target, stabilirà i percorsi migliori per innescare le azioni che tu desideri facciano gli utenti (ad esempio comprare un prodotto, iscriversi a una newsletter o compilare un form di contatto).
Se sei un manager aziendale che deve coordinare internamente il suo lavoro, ti serve conoscere il suo ruolo, le sue possibilità e le dinamiche. Idem se sei un professionista che dovrà eseguire la progettazione di un UX designer: perché ti serve comunicarci. E perché seguire un progetto che si basa dalla voce dell’utente può allargare i tuoi orizzonti e scardinare i tuoi bias.
Qui trovi tutto quello che ti serve sapere per ingaggiare questa figura e collaborarci.
Chi non è l’UX designer
Non è un professionista verticale. Non è un creativo solitario, né uno sviluppatore, ma una via di mezzo tra ricercatore, progettista e facilitatore.
È anche un’analista di comportamenti e feedback.
L’UX designer non è disegnatore di schermate, ma un creatore di esperienze. Non è un’esecutore, ma un ponte tra gli obiettivi aziendali e i bisogni dell’utente, che è il suo focus.
Infatti non è solo un progettista di esperienze utente, ma è il professionista che, più di altri, ascolta le persone che vuoi interessare.
Chi è davvero
Alcuni designer grafici, programmatori, sviluppatori e copywriter possono avere le competenze per diventare UX designer. E molti si improvvisano e spacciano come tali, senza però fare la parte fondamentale del lavoro dell’UX designer, cioè la raccolta, lo studio e l’analisi dei dati.
Infatti chiunque mastichi un po’ di marketing digitale può dire: “il bottone mettiamolo qua, mettiamolo verde per favorire le interazioni, usiamo un font chiaro per farci capire… ”
Che sono tutte cose che stabilisce un UX designer, certo: ma qual è la differenza?
Sta nel criterio.
L’UX designer ti toglie le fette di prosciutto dagli occhi
Un conto è prendere scelte che appaiono ragionevoli o che sembrano universalmente funzionanti e diffuse secondo i risultati di Google e delle IA usate come motori di ricerca.
Tutt’altra cosa invece è scoprire cosa vogliono e cosa preferiscono gli utenti al di là di pregiudizi positivi o negativi: infatti le persone che andranno a vedere il nostro sito, a volte le immaginiamo e basta, senza avere un’idea chiara di chi sono, di cosa le muove e di come si comportano.
Un comportamento che è universalmente ragionevole per te, magari non lo è per il tuo target. Un font che ti sembra chiaro e interessante, magari mette a disagio migliaia di persone. Potresti sovrastimare o sottostimare la soglia di attenzione e la capacità di comprensione degli utenti.
L’UX designer ti impedisce di cadere in questi bias. Il suo ruolo è togliere (e togliersi) le fette di prosciutto davanti agli occhi, studiando gli utenti.
6 attività pratiche dell’UX designer in un progetto
Andiamo sul pratico, vedendo quali sono le attività specifiche dell’UX designer all’interno di progetti come siti web, e-commerce, app e software gestionali:
- Fa ricerca sugli utenti, quindi interviste, sondaggi e analisi comportamentali. Qua cerca i bisogni.
- Crea le personas, cioè profili utente. Servono a organizzare le scelte.
- Mappa i percorsi che l’utente compie, definendo il viaggio dell’utente e il flow.
- Progetta wireframe e prototipi strutturali di pagine e interfacce.
- Fa test di usabilità per capire se i percorsi tracciati vengono seguiti davvero.
- Raccoglie feedback per migliorare il prodotto sia prima che dopo il lancio.
È la voce dell’utente
È per questo che si differenzia da altre figure più verticali che possono improvvisarsi UX designer. Non solo per definizione – ma proprio in atto – all’interno di un team serio e di una lavorazione strutturata, l’UX designer non dovrebbe realizzare la grafica del sito, svilupparlo con WordPress o scrivere i copy.
Sicuramente ne può avere le capacità (specie se parte da professioni contestuali) ma rischia davvero di togliere tempo ed energie dal suo vero ruolo: essere la voce dell’utente. L’UX designer previene bias che compromettono un sito e che lasciano alla cieca.
Previene dubbi, sprechi e dispersioni
Sì, perché il vero problema non è il sito che non converte: è quando non sai il perché. Quando non sai i motivi, intervieni a tentativi. E i tentativi costano.
In più, se il tuo team interno non segue un progetto preciso, lavorerà alla cieca e demotivato. Ognuno lavorerà al progetto ogni volta con meno coinvolgimento: lo riterrà un compitino da smarcare mentre si fa altro di meglio.
Quindi il ruolo dell’UX designer è anche quello di dare un senso e una direzione al lavoro. Fa in modo che – dal lato suo – si faccia una volta, e fatta bene, in modo che si sappia cosa funziona, cosa non funziona e perché. Così, se si dovesse tornare sulla lavorazione, si avrà uno scopo condiviso, chiaro, e tutti gli altri coinvolti ci lavoreranno meglio e più convinti: con la voglia di migliorare un prodotto già buono, sapendo che la promessa del progetto è stata mantenuta.
E quindi contribuisce a massimizzare il ritorno sull’investimento
Sì, perché se il team è allineato e lavora per un progetto pianificato attraverso dati e test. Il lavoro grosso grazie all’UX designer si farà una volta e gli aggiustamenti saranno minori, più economici e con una chiara prospettiva di effetto che si vuole avere sul problema.
Questi vantaggi sono confermati dalla pratica ma anche da studi di settore che puoi approfondire qui.
Vuoi ingaggiare un UX designer? Scopri come comunicarci
Sapere come comunicare con il professionista che vuoi ingaggiare, cosa aspettarti e cosa non ha senso pretendere, è la via più efficace per trovare la persona adatta, fare quello che serve e spendere il giusto.
“Voglio un bel sito, voglio una grafica essenziale e moderna, voglio che la gente non si perda nel sito.”
Queste sono tutte chiavi rotte per comunicare. Parti invece da obiettivi concreti, come aumentare le richieste di preventivo o di appuntamento: dì questo all’UX designer.
Se già hai analytics, mappe di calore o feedback, sei numero 1: condividi con l’UX designer qualsiasi cosa tu abbia e prova a raccogliere dati già che ci sei (qui scopri come usare Google Analytics per esempio). Se gli porti dati che puoi prendere da solo, farà un lavoro migliore e se è una persona sveglia potrebbe farti uno sconto e prezzi di favore per lavori successivi.
Infatti non c’è niente di meglio di un cliente proattivo… ma non eccedere con l’iniziativa e con le richieste pressanti. Non pretendere di vedere tutto subito. Un lavoro di UX design è composto da fasi, prevede test e prove. Anche se ha esperienza, l’UX designer non ha mai tutte le risposte subito.
Ma sa come trovarle, quindi a volte devi dargli spazio e fiducia.
Come coordinare l’UX designer in un team
Se sei chiamata a coordinare un team che comprende un UX designer, ti è utile non considerarlo mai come un esecutore. Affidati nelle fasi embrionali del progetto, perché con le sue ricerche ti evita di partire da presupposti scorretti:
- coinvolgi l’UX designer fin dal primo brief,
- apriti alla ricerca, anche se i risultati sfidano quello che credi,
- prevedi momenti di revisione e test nelle pipeline,
- valuta il lavoro in base ai risultati, non al tuo gusto personale,
- concentrati sul far comunicare l’UX designer con i reparti.
Da project manager non dovresti cercare di avere il controllo sulle scelte di UX. Piuttosto devi assicurarti che i prototipi funzionino e che il progetto realizzato dall’UX designer sia chiaro a tutti, condiviso e rispettato.
Come collaborarci
Lavorare con l’UX designer richiede apertura, condivisione e ascolto. Bisogna disporsi a uscire fuori dalla propria bolla di gusti, idee e preconcetti, se necessario. Può sembrare complicato, ma in realtà avere un progetto basato sugli utenti facilita. La posta in gioco, infatti, è la realizzazione di qualcosa di più grande, che può funzionare e che se non funziona si potrà sapere perché e andare ad aggiustare.
Tutt’altra cosa rispetto a una mera esecuzione, vero?
L’UX designer a volte può spiazzare. Potrà mostrare un wireframe che agli occhi di un grafico potrà sembrare banale o che agli occhi un copywriter potrà sembrare riduttivo. Peccato che entrambi si sono dimenticati che ora non è il momento di disegnare e scrivere seguendo solo il proprio estro. Se bisogna portare visite al cliente, tocca mettersi al servizio della via più efficace.
Che non significa diventare marionette. Ma direzionare la propria esperienza in un progetto comune. A seconda della tua competenza, potrai anche metterci del tuo senza mettere ombra o confondere rispetto al progetto.
Per questo ti conviene ascoltare l’UX designer e chiedere motivazioni delle sue scelte
Così entri nello spirito, nella cognizione e impari il linguaggio degli utenti da più aspetti. Così scrivi e disegni pure meglio rispetto a quello che serve, e saprai come adattare le tue competenze a ogni progetto diverso.
Come diventare UX designer
Se interessa a te creare progetti e fare ricerche, sappi che non c’è un’unica strada per diventare UX designer. È una figura che si può arrivare ad incarnare venendo da background diversi: dalla grafica alla psicologia, dall’informatica alla comunicazione.
Quello che ti serve è:
- fare pratica progettuale, iniziando da progetti indipendenti o simulati, così prendi confidenza con i metodi per fare test, sondaggi e prototipi.
- stage e tirocini, perché l’esperienza sul campo anche in ruoli diversi è fondamentale per capire le dinamiche e imparare davvero come si lavora.
- studio continuo, attraversi corsi, risorse online e test.
- sviluppare soft skills, come comunicazione, empatia e spirito critico.
Quindi per diventare UX designer puoi avere una combinazione di lauree, master e corsi specialistici, o arrivarci da autodidatta: quello che conta è saper osservare e progettare mettendosi nei panni degli utenti. E questo lo scopri imparando a fare test, sondaggi e a interpretarli.