Mai sentito parlare di burnout? Senti stanchezza, irritabilità e senti da tempo il vuoto dopo una giornata di lavoro? È tutto troppo? Non riesci a recuperare neanche quando dormi? Senti che hai perso o che stai per perdere il controllo della tua serenità, del tuo tempo e delle tue energie?
Se è così continua a leggere, perché questo articolo può aiutarti.
Senza sostituire il tuo medico di fiducia o il parere diretto di professionisti della salute mentale, tutti noi di Kilobit possiamo condividere la nostra esperienza nella gestione del lavoro e del nostro stress, perché siamo professionisti del digitale che hanno anche progetti paralleli, individuali o legati al nostro network. Questa cosa, minimo una volta, ci ha fatto arrivare alla soglia del burnout. E qualcuno ci è pure entrato… per poi uscirne fuori, grazie a terapie psicologiche.
Quindi possiamo capire e abbiamo il supporto e la consulenza dei nostri amici del Centro Clinico Piemonte.
Indice dei contenuti
Cosa ti sta dicendo lo stress?
Due risorse fondamentali di ogni essere umano sono il proprio tempo e le proprie energie. Quando entrambe queste risorse scarseggiano o la mancanza di una delle due diventa un problema costante e che continuamente ti fa stare peggio, qualcosa non sta funzionando bene: cos’è questa cosa?
Il vampiro per eccellenza del tempo e delle energie è lo stress, che:
- può avere cause organiche e psicologiche,
- può avere effetti mentali, fisiologici, emotivi e sociali,
- può essere causato da fattori esterni e interni,
- a seconda della propria sensibilità può essere scatenato da qualsiasi pensiero, azione, soggetto, oggetto e ambiente, anche al di là dei più comuni standard di giudizio.
Spesso non è facile individuare con precisione cosa ci stressa e come. Ma possiamo accorgerci dei sintomi. E uno dei principali è proprio lo stress, con le sue tante forme, che in quest’ottica non è una forza ostile che ti assorbe. Lo stress è un sistema di allarme: un tuo alleato, se lo ascolti.
Quando lo stress è costante, potrebbe trattarsi di burnout
Il burnout è quando lo stress da lavoro diventa cronico, trasformandosi appunto in una sindrome specifica riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Un problema legato alla diffusa insoddisfazione rispetto al proprio lavoro, al suo bilanciamento con il nostro spazio personale, con i bisogni del nostro corpo, con le nostre emozioni, ideali, rispetto ai nostri desideri, alle nostre inclinazioni, necessità e ambizioni.
Il burnout quindi non arriva all’improvviso e può non coglierti di sorpresa. Te ne puoi accorgere prima e durante, scoprendo i segnali da tenere d’occhio. Te ne ho raccolti 20, divisi per segnali fisici, emotivi, comportamentali e cognitivi.
Molti di questi segnali possono indicare anche altre condizioni che non c’entrano direttamente con il burnout. Quindi, che questa lista ti sia semplicemente da spunto per capire se c’è qualcosa che non va ed eventualmente farti aiutare da un medico o da un professionista della salute mentale.
5 segnali fisici del burnout
1) Fatica cronica anche dopo il riposo
Il fine settimana non ti basta per staccare la spina. Magari neanche hai a disposizione giorni per riposarti. Ti svegli senza energie e fare qualsiasi attività ti pesa. Se è così – e non ci sono cause organiche – sono possibili segnali di burnout.
2) Disturbi del sonno
Può capitare di non dormire bene qualche notte… ma se capita tutte le notti c’è qualcosa che non va. Se non riesci ad addormentarti perché hai mille pensieri in testa e ti svegli già stanca, potrebbe essere una manifestazione di burnout.
3) Mal di testa e tensioni muscolari
Lo stress si manifesta anche con cefalee, dolori cervicali, lombalgia e rigidità muscolare. Tieni d’occhio questi segnali. Se sono costanti, non dare per scontato che il tuo corpo debba stare così. Approfondisci per capire se è lo stress a causarti questo, se è il caso di fare attività fisica, di vedere un fisioterapista o iniziare un ciclo di sedute da un professionista della salute mentale.
4) Disturbi gastrointestinali
Nausea, gonfiore, colon irritabile, acidità, crampi allo stomaco, problemi di digestione e di evacuazione, sono tutti segnali somatici del burnout. Quindi – se non hai altre condizioni – vengono dallo stress.
5) Aumento o perdita di peso inspiegabile
Il burnout può alterare appetito e metabolismo. Comportamenti alimentari diversi dal tuo solito e sbilanciati, sono un allarme importante di un disagio più profondo o di una condizione clinica. In parte è vero che ci sono periodi e periodi, e che tocca accettarlo. Ma è anche vero, che se spesso hai poco interesse per il cibo o hai bisogno di abbuffate compulsive, il tuo corpo ti sta dicendo qualcosa che dovresti ascoltare.
I 5 segnali emotivi del burnout
1) Eccessivo cinismo o distacco emotivo dal lavoro
A volte un lavoro non ti piace, non ti ci riconosci, e un ambiente di lavoro non è sano obiettivamente. Quindi è normale distaccarsi un po’ emotivamente, bilanciando con altro. Ma la stessa attività ha tanti aspetti. Un ambiente di lavoro, oltre che di capi e ingranaggi, è fatto di colleghi, soci, clienti, dipendenti, collaboratori: da persone, che è impossibile siano tutte uguali!
Quindi se non trovi mai nulla di interessante, stimolante o positivo nel tuo lavoro, nel suo ambiente e nelle persone coinvolte, e se la tua insoddisfazione al riguardo si riflette su altri aspetti della tua vita, forse stai guardando il tutto da una prospettiva sola.
Forse la tua “lente” è oscurata dallo stress.
2) Sensazione di fallimento e inutilità
Quando sei stanca cronicamente la tua autostima ne risente. Quindi, dopo un po’ che accumuli stress, ti si può ribaltare la prospettiva di quello che fai e del perché. Potresti sentirti squalificata, che non fai mai abbastanza, che stai sbagliando tutto e che il tuo apporto nella società e per te stessa è inutile.
Bada però: ogni dado ha minimo tre facce.
3) Il burnout ti può far perdere la motivazione
Attività che prima ti stimolavano, ti sembrano vuote e fastidiose. Non provi entusiasmo per i traguardi che raggiungi. Forse neanche li noti. E il futuro? O non c’è, o è nero, oppure non ti interessa. Ecco: forse non hai la sfera di cristallo. Forse il sovraccarico emotivo del burnout ti sta prosciugando la capacità di provare soddisfazione.
4) Pianto e rabbia più del solito
I periodi difficili e drammatici li possiamo passare tutti. Ma ci sono drammi e drammi. Se non sta succedendo nulla di grave nella tua vita, ma ti capita di arrabbiarti di più o di trovarti a piangere per motivi che di solito non innescherebbero tale reazione, può essere un segnale di burnout.
5) Ansia generalizzata e attacchi di panico
Tensione costante, senso di allarme anche in assenza di pericolo reale e crisi d’ansia possono essere manifestazioni di un esaurimento da lavoro: la causa principale di burnout.
5 segnali comportamentali del burnout
1) Assenteismo o ritardi frequenti
Hai sempre difficoltà ad alzarti la mattina o ti ritrovi spesso a posticipare l’ingresso a lavoro? Forse non stai scegliendo sempre consapevolmente di farlo. Quando sei in burnout, infatti, il corpo e la mente resistono all’idea di affrontare una giornata lavorativa. E lo fanno per proteggerti.
E se non hanno il tempo e le energie per rifiatare, praticamente ti costringeranno a rimanere ferma.
2) Il burnout può farti isolare
Ogni persona è fatta a modo suo: c’è chi è introversa, chi più estroversa. È normale. Ma se non sei mai stata troppo introversa e oggi eviti le pause con i colleghi, rispondi poco ai messaggi (o fai il fantasma) e rinunci sempre più spesso a incontri anche al di fuori dell’ambito lavorativo, magari è solo un periodo che vuoi stare per conto tuo, oppure può essere un sintomo di burnout.
Facci attenzione all’isolamento. Può sembrare una buona protezione, ma ti stai privando del sostegno sociale, dell’ascolto degli altri e del confronto, che sono tra gli strumenti più efficaci per stare meglio.
3) Abuso di alcol, caffeina e farmaci
Uno dei sintomi più pericolosi, perché cercare di compensare con queste sostanze è come cercare di svuotare il mare con un secchiello: te ne servono sempre di più e non si finisce mai.
Bersi un caffè in più ogni tanto non ha mai ucciso nessuno, ma passare da 2 a 6 caffè al giorno per cercare di combattere la stanchezza cronica, è un abitudine dannosa. Bersi ogni tanto un paio di birre dopo il lavoro può servire a ricaricare la spina, ma bere tutti i giorni come se fosse sabato sera per sedare l’insoddisfazione, ti farà solo stare peggio. Gli ansiolitici, possono essere parte della tua terapia se ti sono stati prescritti… ma se invece li butti giù come mentine, rischi di fare la fine del Dottor House.
4) Il burnout può farti procrastinare
Rimandi compiti semplici, fatichi a portare a termine attività che ieri facevi a occhi chiusi, oppure perdi mezza giornata su dettagli inutili? Capita a tutti una giornata no, ma se queste dinamiche sono diventate il tuo mantra, si tratta di un segnale. Il burnout, infatti, riduce la tua capacità di concentrazione e di decisione, quindi interferisce con le tue prestazioni nel tempo.
Nessuno dice che tocca sempre essere efficienti, ma se esserlo per te ormai è una rarità devi fare attenzione.
5) Comportamenti passivo-aggressivi o polemici
A seconda della personalità e dello stato d’animo, può capitare di reagire in maniera passivo-aggressiva o di polemizzare. Queste infatti sono forme di conflitto, e il conflitto non è sempre sbagliato o dannoso. Tuttavia, se noti di essere diventato scorbutico, polemico, sarcastico, e se saboti passivamente le richieste che ricevi, forse non sei più il solito “tu”.
Forse ti stai solo cercando di difendere. Ma purtroppo questi atteggiamenti possono danneggiare i rapporti interpersonali e la reputazione professionale.
I 5 segnali cognitivi del burnout da lavoro
1) Difficoltà di concentrazione
Hai la mente annebbiata, ti distrai facilmente e fai fatica a seguire una riunione dall’inizio alla fine?
Il burnout influisce direttamente sulle funzioni cognitive, riducendo proprio la capacità di mantenere l’attenzione. Anche le attività abituali diventano più impegnative, generando frustrazione e ulteriore stress.
2) Vuoti di memoria o confusione mentale
Dimentichi troppo spesso scadenze, nomi, appuntamenti o commissioni appena ricevute? A volte non bastano un’agenda e un po’ di fosforo. Una mente sovraccarica smette di registrare le informazioni in modo efficiente. La memoria a breve termine ne risente, così come la capacità di organizzare e pianificare. Non sottovalutare questo segnale.
3) Il burnout non ti fa mai staccare
Anche quando sei in ufficio non riesci a staccare. Mentre sei a cena con la tua dolce metà pensi alla prossima scadenza, agli errori che hai commesso, al giudizio dei tuoi superiori o a come potrebbero fregarti domani i tuoi dipendenti.
Per carità, se si esercita una libera professione o se si ha un’attività in proprio, la passione e la responsabilità ti fanno sempre portare un po’ di lavoro a casa. Per qualcuno, il lavoro può anche essere una fedele estensione della propria personalità, e quindi non pesa pensarci anche in altri momenti.
Ma quando i pensieri ossessivi riguardo al lavoro sono una costante che non riesci più a gestire, potrebbe essere un sintomo di burnout.
4) Poca lucidità nelle decisioni
Sei indeciso su tutto, anche sulle piccole cose? Fatichi a valutare priorità e conseguenze? Il burnout annebbia la tua capacità di giudizio e rende complicato prendere scelte che prima prendevi con naturalezza. Forse non è solo un periodo, specie se la tua attuale mancanza di lucidità è generalizzata.
5) Perdita di creatività e di iniziativa
Il burnout è insidioso perché quasi tutti i suoi sintomi lo vanno ad alimentare. L’aridità di idee e stimoli, dal mio punto di vista, è tra i più subdoli. Infatti la forza creativa è la fiamma che alimenta qualsiasi decisione, attività e iniziativa umana. Quando questa fiamma si indebolisce ci si sente piatti e spenti su ogni aspetto della propria vita.
Ma non è irreparabile! Se oggi non vedi le lingue di fuoco, non significa che si sia spenta la brace.
Magari basta un soffio di mantice.
Quando preoccuparsi di questi sintomi del burnout?
Ognuno dei 20 sintomi che abbiamo visto, può avere altre cause. E se la causa è lo stress, potrebbe trattarsi semplicemente di un calo passeggero, che capita a tutti. Ma quando i sintomi non hanno altre cause, quando diventano frequenti, intensi e persistenti, ti devi ascoltare di più.
Anche un solo segnale, se ricorrente e in crescita, può indicare che stai andando oltre la tua soglia di tolleranza. Non aspettare di toccare il fondo per chiedere aiuto. Il burnout non passa da sé e ignorarlo lo fa solo peggiorare.
Riconoscere il problema è il primo atto di cura.
Come evitare di arrivare al burnout
Prevenire il burnout è possibile anche senza un supporto professionale. Ma ci vogliono consapevolezza, disciplina e rispetto dei propri limiti. Il gioco sta nell’imparare a riconoscere i segnali iniziali e costruire abitudini che proteggano la tua energia mentale, come:
- Imparare a dire anche no.
- Stabilire confini chiari tra lavoro e vita privata.
- Organizzare il tuo tempo.
- Prendersi pause rigeneranti.
- Coltivare relazioni sane e fuori dal lavoro.
- Ascoltare il tuo corpo.
E se da solo/a non ce la fai…
Sei già nel circolo vizioso del burnout: come puoi fare a spezzarlo?
Un primo passo è provare a partire dall’alimentazione, dal sonno e dall’attività fisica. Anche se può essere molto difficile prendersi cura di sé quando si è in burnout, può bastare un piccolo passo in queste direzioni per apprezzare dei cambiamenti che possono incoraggiarti e – come minimo – farti rifiatare. O magari può già stimolarti a riscoprire attività piacevoli, hobby e relazioni autentiche.
Ma se ti accorgi che fai un passetto avanti e tre salti indietro, è il caso di chiedere aiuto agli altri.
Partire dai propri affetti e familiari può sembrare la cosa più sicura a volte, ma purtroppo può non bastare, perché con chi conosciamo (e ci conosce) bene, c’è sempre un filtro che ostacola l’obiettività.
Obiettività che possono avere ad esempio le Risorse Umane del tuo ambiente di lavoro. Ma non tutti gli uffici ne dispongono oppure potresti lavorare da casa. Quindi dovresti rivolgerti al tuo medico di base e a un professionista della salute mentale.
E visto che trovare la figura giusta può essere un terno al lotto, rivolgiti ai nostri partner del Centro Clinico Piemonte.