Hai domandato al motore di ricerca “come posizionarsi su google” o qualcosa di simile. Spulciando tra i risultati avrai trovato termini come SEO, SEA, SEM, SERP… ma forse hai solo una vaga idea di cosa significhino.
Magari neanche hai voglia e tempo di approfondire, perché hai un negozio o un’attività da 20-30 anni, devi gestire fatture, fornitori, consegne, clienti e dipendenti. Insomma hai da fare. Sei una persona pratica. Hai solo voglia di sapere come comparire tra i primi risultati di una ricerca che potrebbe aumentare il tuo portafoglio clienti.
Altrimenti che senso ha avuto farsi il sito?
Noi di Kilobit per esperienza diretta sappiamo che molte persone si sono dovute adeguare al progresso tecnologico con dubbi e difficoltà.
Posizionarsi su Google con chiarezza
Hai migrato sul web all’improvviso e vorresti posizionarti su Google con i metodi che hai sempre usato, facendo leva sulle stesse abilità e sugli stessi valori che ti hanno permesso di stabilirti: concretezza, certezza, praticità, chiarezza, intuito.
Poi però entri in una web agency e ti senti sparare termini sconosciuti, che creano confusione, diffidenza e distacco. Magari ti senti che ti si sta propinando aria fritta, quando in realtà è tutto più limpido di quello che sembra.
È solo una questione di linguaggio.
Oggi vogliamo abbattere queste barriere cercando di chiarire in maniera semplice come posizionarsi su Google. Proveremo a farlo in maniera tale che non ti rimangano grossi dubbi ma solo la voglia di approfondire.
Evitiamo per il momento tecnicismi, inglesismi e sigle.
Poi, quando te la sentirai e vorrai capirne ancora di più, puoi passare a questo articolo più specifico.
Il primo passo è capire cosa cerca la gente
Quando vuoi posizionarti su Google stai cercando di intercettare le ricerche delle persone. Per farlo è necessario capire cosa cerca la gente e cosa scrive quando cerca su Google. Questo si capisce andando a scovare le parole chiave, che non sono altro che i termini che le persone digitano sul motore di ricerca.
È qui che parte un lavoro di analisi.
Come si fa l’analisi delle parole chiave per posizionarsi su Google?
Attraverso apposite piattaforme web si possono trovare dati statistici sulle parole chiave. Su piattaforme come Google Trends si trovano principalmente dei grafici che mostrano l’andamento di ricerca di una parola chiave nel tempo. Questi si possono consultare per nazione, regione, e si possono impostare intervalli di tempo molto brevi e molto lunghi.
Su piattaforme come Ahrefs si trovano informazioni su:
- Volume,
- Difficoltà,
- Posizionamento su Google dei siti concorrenti,
- Traffico potenziale.
Andando a incrociare questi parametri puoi scegliere la parola chiave e cominciare a lavorare per ottimizzare il sito e per creare contenuti che verranno ottimizzati a loro volta. Prima di vedere come creare e ottimizzare contenuti per posizionarsi su Google ti facciamo chiarezza sui parametri elencati.
Cosa indica il volume?
Il volume è un numero che indica una media di quanto viene cercata la parola chiave mensilmente.
Cosa indica la difficoltà?
La difficoltà è un parametro che indica una stima di quanti collegamenti ipertestuali che portano al tuo sito servono per posizionarsi su Google in prima pagina. Questo è un esempio di collegamento ipertestuale. Cliccando sulla frase andrai alla pagina Wikipedia corrispondente. In questo caso noi abbiamo richiamato ai siti delle piattaforme utilizzate per le analisi e alla pagina Wikipedia per farti un esempio, ma il tuo scopo è fare in modo che altri siti richiamino a te.
Come si fa a farsi citare da altri siti?
Un modo è cercare i siti che fanno recensioni o contattare realtà a te affini che possano avere interesse nel citarti senza farsi concorrenza, e viceversa. Questo è comodo farlo via mail. Spesso infatti ci si scambia traffico sul sito a vicenda.
Ci sono siti che hanno più traffico di altri: quindi siti più “potenti” di altri.
In questo caso si intrattengono compravendite di collegamenti ipertestuali. In pratica il sito “meno potente” paga il sito maggiore per farsi citare. Questo quasi sempre a patto che non ci sia concorrenza tra i siti. Altrimenti ha poco senso.
Posizionarsi su Google guardando i propri concorrenti
Vedere quali altri siti si sono posizionati sulla parola chiave che ti interessa è utilissimo. Dare un’occhiata a come sono fatti i siti e ai loro contenuti, oltre a essere un azione strategica commerciale fondamentale dà degli ottimi spunti tecnici.
Cosa indica il traffico potenziale?
È sostanzialmente una stima del traffico organico che riceve la pagina in prima posizione sulla parola chiave.
Differenza tra traffico a pagamento e traffico organico
Il traffico a pagamento è quello che si ottiene pagando le inserzioni su Google e sui social network: è come comprarsi uno spazio per un cartellone pubblicitario. Se ci fai caso, quando cerchi su Google, i primissimi risultati che ti compaiono (quelli con scritto “annuncio”) sono quelli che hanno pagato l’inserzione. Si fa per periodi limitati di tempo quando ci si vuole dare una spinta.
Il traffico organico invece è più lento ma è generalmente più stabile e duraturo. Si ottiene ottimizzando il proprio sito basandosi sulla parola chiave che si è individuata e scelta.
Ma cosa significa ottimizzare il sito e i contenuti? Come si fa?
Il secondo passo è ottimizzare sito e contenuti
Ora che hai trovato la parola chiave è ora di andare nel pratico. Che tu abbia un sito vetrina o un portale con più pagine è indifferente: ciò che rimane è che ci sono testi, immagini, grafiche, magari video, e che il sito ha un “codice”.
Quello che c’è scritto nel navigatore dove digiti “www.” è determinato anche dal dominio (nome del sito) che hai scelto.
Quello che si fa generalmente è agire sulle singole pagine del sito facendo in modo che la parola chiave sia anche presente nella barra di navigazione. Per fare questo si utilizzano strumenti come WordPress (che abbiamo usato per scrivere questo articolo).
In quest’immagine vedrai l’esempio di come abbiamo ottimizzato questo articolo per la parola chiave “posizionarsi su google” compilando i campi che corrispondono a ciò che appare nella barra di navigazione e nell’anteprima sulla pagina di risultato su Google.
La stessa cosa si fa non solo con gli articoli come questo ma anche con le pagine del tuo sito.
Caratteristiche di un sito ottimizzato per posizionarsi su Google
Oltre a contenere la parola chiave nei contenuti scritti deve essere:
- fruibile,
- veloce,
- intuitivo.
Infatti i parametri secondo cui Google sceglie i siti e gli articoli che si piazzano in prima pagina si sono raffinati negli ultimi dieci anni apposta per premiare la qualità.
Perciò l’ottimizzazione non va pensata solo in chiave meccanica, ma deve avere come obiettivo l’esperienza dell’utente.
Posizionarsi su Google scrivendo articoli sul proprio blog
Una scelta molto diffusa e utile per posizionarsi su Google con un certa parola chiave è scrivere anche articoli che la contengano. Hai fatto caso alla parola chiave in grassetto scritta nel periodo precedente a questo? Ecco l’esempio.
È per questo che molti siti hanno un blog.
Anche la funzione del blog non è solo tecnica: non deve essere un ricettacolo di parole chiave senza sostanza. Anche qui dare informazioni davvero utili e rispondere alle domande di chi cerca è fondamentale e premiato da Google.
Il tutto va fatto suddividendo l’articolo con titoli e sottotitoli affinché sia fruibile, utilizzando un linguaggio chiaro, periodi corti, immagini d’esempio. È fondamentale fare chiarezza fin da subito di cosa si tratterà, come, e rispettare quanto promesso.
Il terzo passo è fare rete di collegamenti ipertestuali
Con fare rete intendiamo la compravendita di cui parlavamo prima.
Avere una rete di siti esterni che richiamano a te “potenzia” il tuo sito, perché ti dà traffico e credibilità. Fai attenzione però a contrattare solo con siti affidabili. Questo è molto importante. Se permetti che siti non affidabili ti citino otterrai l’effetto opposto.
Rete si fa anche internamente al proprio sito, creando così collegamenti che rimbalzino da un tuo contenuto all’altro.
Poi… ripeti con altre parole chiave
Lo stesso procedimento si può ripetere con altre parole chiave collegate. Un esempio è approfondire con articoli specifici un argomento trattato più in generale. Oppure, volta per volta, puntare su una parola chiave che sia collegata a un prodotto o a un servizio che vuoi vendere.
Il modus operandi sarà sempre quello di intercettare le ricerche degli utenti.
Quindi rispondere a delle domande.
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