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Impara a Conoscere e Riconoscere i Bot

I bot ormai sono ovunque. A chiunque navighi su siti web e sui social è capitato almeno una volta di trovarli. E spesso neanche lo sa. Molti utenti infatti interagiscono con loro quotidianamente senza rendersene conto. Perciò abbiamo voluto scrivere questo articolo.

Che si tratti di assistenti virtuali come Siri o Alexa, o di software più subdoli che inviano spam, i bot possono eseguire una varietà di compiti automatizzati. Con l’aumento dell’uso dei bot su piattaforme come social media, siti web e app di messaggistica, saperli distinguere diventa fondamentale per proteggere i tuoi dati e migliorare la tua navigazione.

Se sei un utente giovane ed esperto probabilmente molte di queste cose ti sembreranno ovvie… ma non dare nulla per scontato! Qui vedrai tutte le tipologie di bot che esistono, scoprirai come riconoscerli, quindi come difenderti, e troverai anche suggerimenti basilari di sviluppo.

volto bot bianco e nero diviso a metà

Cosa sono i bot? Quando sono nati?

I bot sono programmi informatici che automatizzano compiti ripetitivi e interazioni. Esistono dagli anni ’60. Uno dei primi esempi noti è ELIZA, un programma sviluppato dal professor Joseph Weizenbaum nel 1966, capace di simulare una conversazione basata su semplici regole predefinite. Negli anni successivi, i bot sono diventati sempre più complessi, con applicazioni che spaziano dall’indicizzazione dei motori di ricerca ai chatbot di customer service. Oltre a questi classici utilizzi ce ne sono molti altri che vedrai continuando a leggere.

Che tipi esistono?

Esistono diverse tipologie di bot. Alcuni sono progettati per scopi utili e legittimi, mentre altri possono essere usati per attività dannose.

I chatbot sono programmi progettati per simulare conversazioni umane, per questo motivo sono utilizzatissimi per automatizzare processi semplici del servizio clienti o simili. Li avrai visti sicuramente in un piccolo pop-up che di solito appare in basso quando apri un sito istituzionale o di un’attività che offre servizi oppure in un e-commerce. Oppure sul tuo smartphone se hai l’Iphone (Siri).

Gli spider bot sono utilizzati dai motori di ricerca per scandagliare il web e indicizzare contenuti.

I social bot invece li trovi su ogni social. Sono tra i più ingannevoli, perché creano l’illusione che una pagina sia seguita e che i suoi contenuti interessino generando commenti. O peggio possono essere usati per diffamare e creare disinformazione. Occhio.

Peggio ancora ci sono bot malevoli come quelli per il phishing, che cercano di rubare informazioni personali, o come i botnet, che eseguono attacchi DDoS su larga scala, rendendo inutilizzabili siti web e server.

Come si sviluppano?

Sviluppare un bot oggi è diventato più accessibile grazie a strumenti e piattaforme relativamente intuitive come Dialogflow e Microsoft Bot Framework. In linea di massima, tuttavia, è sempre consigliabile avere competenze di programmazione per poter gestire la creazione, il monitoraggio e la manutenzione.

Ci sono anche programmi più complessi che utilizzano l’intelligenza artificiale sfruttando tecnologie come il machine learning e il deep learning.

Come riconoscere un bot

Riconoscere un bot non è sempre facile, soprattutto se sei una persona che è cresciuta senza internet. Tuttavia, appena leggerai questi semplici accorgimenti ti renderai conto che riconoscere un bot è molto più intuitivo di quello che credi.

Prendendo in considerazione queste accortezze, al 90% sarai in grado di riconoscere i classici bot che disseminano il web e i social.

Se hai trovato utile questo articolo e hai richieste particolari faccelo pure sapere: noi di Kilobit, oltre a offrire i servizi che puoi vedere sulla nostra pagina, siamo sempre a disposizione per rendere consapevole la tua presenza sul web e sui social. Alla prossima!

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