Se vuoi dominare la SEO di Google potresti ricevere una bella delusione… bella perché tutti almeno una volta hanno fallito a posizionarsi. Non è affatto facile finire nei primi risultati, né mantenere il posizionamento. Spesso non si ha neanche l’assoluta certezza del motivo per cui un contenuto ha funzionato e un altro no. In più, chiunque abbia un sito o lavori nel marketing digitale vuole piazzarsi sul motore di ricerca più famoso e diffuso globalmente.
Quindi ogni giorno spuntano siti e contenuti che cercano di intercettare traffico su determinate parole chiave, innescare visibilità, generare lead e conversioni. E se ti dicessimo che tutti questi contenuti, oltre che di studio, sono frutto di interpretazioni?
La SEO di Google è dinamica e le risposte degli utenti la influiscono
Linee guida ufficiali, corsi, influencer e altre fonti sul web (incluso questo articolo) rappresentano soluzioni parziali. Non sono abbastanza per avere una conoscenza assoluta, che è inafferrabile. Google fornisce informazioni sui cambiamenti apportati al proprio algoritmo, ma da nessuna parte esistono formule che funzionano sempre. Questo perché, semplicemente, i fattori che entrano in gioco e si concatenato sono così tanti e variegati che la formula esatta è sempre relativa alla specifica situazione.
E per mantenere i risultati nel tempo, bisogna adattarsi ai cambiamenti e alla concorrenza.
Tutto questo può disorientare ma anche essere incoraggiante. Infatti, in un web dove la personalizzazione dei servizi assume un ruolo sempre più centrale, sappiamo che azioni e risposte individuali possono fare la differenza.
Quindi l’algoritmo di Google è una creatura dinamica. Bisogna rispettare alcuni punti e di norma evitare alcune pratiche. Ma queste indicazioni non funzionano sempre, perché in fondo è la risposta degli utenti a determinare i risultati nel tempo.
Risposta che fortunatamente non è sempre prevedibile e direzionabile.
Ed è qui che precisamente entra in gioco la nostra capacità di osservazione.
Cambiamenti principali dell’algoritmo Google nel 2025
- Google sta diventando sempre più abile nel distinguere tra contenuti creati interamente dall’intelligenza artificiale e quelli sviluppati con un intervento umano.
- L’algoritmo di Google comprende meglio il contesto delle parole chiave grazie ai progressi nell’elaborazione del linguaggio naturale,
- quindi c’è un maggiore focus sull’esperienza dell’utente. Allora fattori come la velocità di caricamento delle pagine, un sito responsive, e la fruibilità diventano ancora più fondamentali.
- La link building si valuta più in base alla qualità che alla quantità. Quindi, ancora più di prima, fai attenzione ai siti con cui ti colleghi.
Come lavorare sulla SEO Google e cosa evitare
Gli interventi basilari da attuare sono intuitivi, dal momento che al di là di trucchetti tecnici quello che conta è fornire alle persone qualità, chiarezza, soddisfazione e risposte esaustive. Se prendi questo sentiero i risultati non dovrebbero tardare ad arrivare.
Concentrati sulla creazione di contenuti chiari e approfonditi
Solo così risponderai efficacemente alle domande degli utenti. Tecnicamente parlando, prediligi keyword a coda lunga e sinonimi per intercettare diverse varianti delle query di ricerca. Dunque evita di ripetere ossessivamente la keyword, di pubblicare contenuti duplicati o generati da AI.
Questo perché l’algoritmo elabora sempre meglio il contesto di un contenuto avvicinandosi ogni anno che passa alla comprensione umana.
La SEO Google è una questione di UX
Quindi se vuoi lavorare bene sulla SEO di Google l’esperienza utente deve essere il tuo pilastro.
Per iniziare identificati nel target da tutti i punti di vista: linguaggio, design, accessibilità, funzioni del sito web… e assicurati che la piattaforma dalla quale pubblichi sia responsiva. Quindi deve adattarsi a ogni dispositivo, soprattutto a quelli mobili che sono sempre più utilizzati.
In questi modi perciò bisogna adattarsi all’utente:
- Intercettare come e cosa cerca.
- Fornirgli le risposte nella maniera più attraente, chiara ed esaustiva possibile,
- nel formato più adeguato al mezzo con cui cerca.
Per aiutarti puoi sempre consultare i Core Web Vitals di Google, indicazioni ufficiali che includono appunto tempi di risposta rapidi, stabilità visiva e interattività ottimizzata. Studiali e prendi spunto.
Puoi scrivere anche i migliori contenuti del mondo e aver fatto un lavoro eccezionale di link building… ma se il sito è lento e la sua navigazione è complicata, sarà in gran parte tempo perso: gli utenti si scoraggeranno e neanche leggeranno gli ottimi contenuti che hai preparato; l’algoritmo di Google farà fatica a elaborare i tuoi contenuti e quindi li penalizzerà. Questo si può evitare.
Usa tecniche di sicurezza
Per ottimizzare ulteriormente la SEO di Google bisogna avere un sito tecnicamente corazzato:
- mantieni il tuo sito sicuro utilizzando il protocollo HTTPS,
- sfrutta dati strutturati e schema markup per aiutare Google a comprendere meglio i tuoi contenuti,
- monitora costantemente eventuali errori tecnici che potrebbero influire sul tuo posizionamento.
La sicurezza è un fattore da non ignorare: oltre al beneficio personale e per i tuoi utenti, l’algoritmo di Google ti considererà più autorevole.
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