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Conviene fare SEO con l’intelligenza artificiale agentica?

Fino a ieri fare SEO per davvero significava solo capire l’algoritmo di Google e le persone, anche al di là delle linee guida ufficiali.

Oggi significa pure capire l’intelligenza artificiale e sempre più spesso l’AI agentica.

Parliamo di sistemi capaci di prendere decisioni, analizzare fonti, rispondere agli utenti e persino scegliere quali contenuti mostrare. In questo nuovo ecosistema, le regole del posizionamento non spariscono: si riscrivono.

mano umana seo con l'intelligenza artificiale processo di riscrittura

L’ottimizzazione quindi non riguarda più solo le keyword, ma la relazione tra il contenuto e l’agente AI che lo interpreta: conviene dunque abbandonare la SEO tradizionale per affidarsi totalmente all’intelligenza artificiale? 

Ma che… le cose non sono mai bianche o nere! Scopri qui come l’AI agentica sta ridisegnando la SEO, quali sono i vantaggi reali, i rischi e soprattutto come costruire una strategia ibrida… sempre per il fatto che nulla è bianco o nero. Il succo l’hai capito. Procediamo allora.

Come l’intelligenza artificiale sta cambiando la SEO

La SEO con l’intelligenza artificiale è una semplice tendenza? No: ormai è una normalità. Rimane sempre chi non utilizza alcuno strumento di AI direttamente… ma le piattaforme su cui questi puristi vogliono piazzarsi, ce l’hanno già integrati.

Vedi Google, Bing e gli altri motori di ricerca: tutti – in un modo o nell’altro – hanno integrato modelli generativi e sistemi di machine learningE questo ha già cambiato il modo in cui i contenuti vengono analizzati e mostrati.

Gli algoritmi quindi non si limitano più a contare parole chiave e backlink: interpretano il senso delle frasi e valutano la pertinenza semantica.

Nuovi paradigmi di valore: la GEO

Con GEO non parliamo del nostro pianeta – almeno non direttamente – ma dell’ottimizzazione per motori di ricerca che non mostrano risultati ma risposte. Infatti significa Generative Engine Optimization.

In altre parole la GEO è l’insieme di tecniche per piazzarsi sulle risposte di ChatGPT e simili. Sempre più persone fanno ricerca attraverso le AI generative di massa. Piazzarsi su queste capisci che diventa una pratica sempre più importante oggi.

E come si fa a “farsi trovare” in questo senso? Cambiando paradigma. Quindi progettando e producendo contenuti non solo per farsi vedere ma soprattutto per farsi capire, sia dagli umani, sia dai sistemi di AI. Una logica ibrida che non solo aggiunge possibilità di visibilità, ma che permette a ognuno di essere parte dell’evoluzione della ricerca stessa.

Sì perché i nuovi paradigmi di valore di una pagina e di un contenuto non si basano sulla meccanica, ma sull’iniziativa di chi produce e pubblica contenuti, su chi progetta le intelligenze artificiali e sui feedback diretti e indiretti delle persone che fruiscono i contenuti.

Perciò parliamo di un sistema dinamico… come in fondo è sempre stata un po’ la SEO tradizionale, con la differenza che gli elementi in gioco sono aumentati e cambiati.

Cos’è esattamente l’AI agentica?

L’AI agentica in poche parole è un’evoluzione dell’intelligenza artificiale generativa: parliamo di un sistema che non si limita a creare contenuti, ma agisce in autonomia per raggiungere obiettivi che le sono stati dati.

Naturalmente “autonomia” non significa “iniziativa da zero”. Come sempre si parte da un input, che sono i nostri prompt: i comandi scritti che diamo all’AI.  Ma a differenza delle classiche AI generative, l’agente AI impara dal contesto, sceglie strategie e ottimizza i risultati in tempo reale. Se vuoi approfondirla, ti consiglio questo articolo.

Perché se ne parla nella SEO?

Semplicemente perché gli agenti AI si possono usare per qualsiasi cosa (o quasi). Nel pratico:

Ma senza una direzione strategica e competente, questi vantaggi rischiano di diventare una proverbiale zappa sui piedi. Lasciare troppo andare l’intelligenza artificiale agentica e affidarsi a lei ciecamente significa sfornare contenuti senza identità, che ti penalizzano agli occhi degli utenti e dei motori di ricerca stessi. Quindi l’AI agentica non è una magia che azzera i tempi.

Per la qualità e la personalizzazione ci vorranno sempre tempo e attenzione… ma potresti risparmiare molte di queste risorse automatizzando con criterio soltanto ciò che vale la pena automatizzare.

Quindi la sfida non è usare l’AI, ma integrarla a dovere nel processo decisionale, lasciando all’essere umano il totale controllo su ciò che non è puramente meccanico.

SEO tradizionale VS SEO con intelligenza artificiale agentica: cosa cambia davvero

Qui ti riassumo schematicamente le differenze tra SEO tradizionale e SEO con intelligenza artificiale agentica prendendo come riferimento 4 argomenti: il metodo di lavoro, il ruolo umano, le tipologie di contenuti e l’obiettivo finale.

1) Metodo di lavoro

2) Ruolo umano

3) Tipo di contenuti

4) Obiettivo finale

Ma quindi conviene o no fare SEO con l’intelligenza artificiale agentica? 4 vantaggi e 4 rischi

La risposta breve è sì, ma non per tutti e non da soli. Usare bene gli agenti AI può portare indiscutibili vantaggi competitivi, come ci suggerisce anche un recente report dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano.

Ma prima va studiata, sperimentata e integrata a dovere.

I 4 vantaggi principali dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la SEO

  1. Efficienza operativa: per fare analisi KW, trend e performance ci puoi mettere pochi minuti invece di diverse ore.
  2. Scalabilità: un termine oggi abusato che in parole povere significa che puoi gestire progetti diversi senza sacrificare la qualità dei risultati o compromettere il processo.
  3. Analisi semantica avanzata: invece di impiegare scimmie letterate fallibili e che si stancheranno, gli agenti AI individueranno per te correlazioni tra argomenti e schemi semantici latenti e invisibili per direzionare i criteri di studio, realizzazione e ottimizzazione di contenuti.
  4. Personalizzazione dinamica: gli agenti si adattano al comportamento reale degli utenti e alle evoluzioni dei motori di ricerca.

4 rischi e limiti da considerare

  1. Appiattimento dei contenuti: un rischio concreto, agevolato dall’utilizzo massivo di dati sintetici e dall’approssimazione nella gestione degli input che dai all’AI e degli output che ti restituisce.
  2. Dipendenza tecnologica: devi saper fare SEO in maniera tradizionale per gestire bene gli agenti. Altrimenti non hai il controllo che credi di avere sui risultati.
  3. Costo di integrazione: tutto bello, tutto figo… ma quanto costa? Alcuni agenti AI non sono sostenibili economicamente per PMI o piccoli gruppi.
  4. Incertezza sugli algoritmi: la dinamicità è un vantaggio, ma se le modalità di lettura dell’AI cambiano rapidamente, anche tu dovrai adattare comandi e strategie. In questo senso pianificare a lungo termine diventa più difficile.

Come integrare l’intelligenza artificiale agentica nella tua strategia SEO in 5 mosse

  1. Definisci l’obiettivo strategico in maniera chiara e precisa.
  2. Usa l’AI per la ricerca semantica.
  3. Scrivi per le persone, struttura per le macchine.
  4. Automatizza il monitoraggio.
  5. Mantieni il totale controllo editoriale.

Tra il dire e il fare c’è di mezzo un mare di studio, di lavoro e un bel po’ di denaro: ma la posta in gioco è ottima e se esegui queste 5 mosse riuscirai ad applicare la vincente logica ibrida che ti descrivevo all’inizio.

Se non sai quali strumenti usare, ti consiglio di dare una letta al nostro articolo dedicato.

Buona fortuna e mi raccomando: non ti fare impigrire dall’intelligenza artificiale agentica!

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