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Come la blockchain può decentralizzare il web

La decentralizzazione del web è una possibilità più attuale che mai, ma che non tutti conoscono. Oggi andiamo ad ampliare quanto affrontato nell’articolo sul Web 3.0, dove abbiamo introdotto il web decentralizzato, focalizzandoci sulle opportunità che offre la blockchain. Opportunità che potrebbero contribuire a creare un ambiente digitale più chiaro, regolare e dove gli utenti sono i veri proprietari dei propri dati personali. Cosa che, almeno oggi, è quanto mai lontana dall’essere vera. Infatti le grandi multinazionali che erogano servizi modulari e completi, ad oggi non garantiscono né effettiva proprietà né controllo e monitoraggio sui propri dati.

È proprio questo il nervo sensibile che porta molte persone a ricorrere a soluzioni alternative, che già esistono, oppure a crearle e a ricercarle… anche senza saperlo. Questo articolo è specialmente per chi ancora non conosce, ma che potrebbe apprezzare, l’idea di un web decentralizzato.

Partiamo allora dal chiarire meglio cosa sia la blockchain.

Cos’è la blockchain e come funziona

La blockchain è una tecnologia basata su un registro distribuito. Ciò consente di registrare transazioni in modo sicuro e trasparente senza la necessità di un’autorità centrale. Il suo funzionamento si basa su una rete di nodi che partecipano attivamente alla convalida delle transazioni attraverso meccanismi di consenso. Ogni transazione viene raccolta in un blocco. Una volta approvato il blocco, questo viene aggiunto a una catena di blocchi precedenti. In questo si forma così la catena da cui deriva il nome blockchain.

I dati quindi sono distribuiti tra tutti i nodi della rete. Ogni partecipante alla blockchain infatti ha accesso a una copia del registro, il che significa che non è necessario fare affidamento su un intermediario per garantire la correttezza delle informazioni.

tasselli esagonali di legno con persone unite da fili blockchain

Questo meccanismo riduce la possibilità di manipolazioni o corruzioni dei dati, e soprattutto toglie di mezzo intermediari che con questo sistema, ripetiamo, diventerebbero praticamente inutili. Il fatto è che, però, l’utente che accede alla blockchain deve essere istruito sulla tecnologia che sta usando e, prima, sapere come accedervi e addirittura dove trovare punti di accesso. E questo, almeno oggi, è molto meno immediato del web centralizzato.

Il web centralizzato: problemi e limitazioni

Il web attuale è fortemente centralizzato, con la maggior parte delle attività online controllate da poche grandi aziende tecnologiche. Loro, grazie all’enorme accesso ai dati degli utenti, esercitano un controllo significativo su ciò che viene visualizzato, condiviso e monetizzato online. Questa concentrazione di potere comporta diversi problemi, tra cui una gestione poco trasparente dei dati personali, spesso utilizzati a fini commerciali senza un chiaro consenso degli utenti (vedi la causa a Google per la navigazione anonima) oppure per addestrare modelli di intelligenza artificiale.

I principali rischi e svantaggi del web centralizzato sono:

Il ruolo della blockchain nella decentralizzazione del web

La blockchain gioca un ruolo chiave nella decentralizzazione del web. Infatti distribuisce il controllo dei dati su una rete di nodi indipendenti anziché centralizzarlo in un unico punto. Questa caratteristica elimina l’intermediazione di grandi aziende che monopolizzano le risorse permettendo agli utenti di interagire direttamente tra loro. In un web decentralizzato basato su blockchain, le informazioni e i dati non sono conservati su server centralizzati, ma distribuiti tra i partecipanti della rete, garantendo maggiore trasparenza e resistenza alla censura.

Diversi progetti e piattaforme basate su DApps già utilizzano la blockchain per creare un ecosistema dove gli utenti possiedono e controllano i propri dati. Invece di dipendere da piattaforme centralizzate, gli utenti possono accedere a servizi online tramite contratti intelligenti, che gestiscono automaticamente le transazioni.

Altri protocolli, come IPFS, decentralizzano l’archiviazione dei file, rendendo il web meno vulnerabile a censure o attacchi informatici.

Esempi pratici basati su blockchain

Ora che abbiamo visto le criticità dell’attuale web centralizzato e le possibilità offerte dalla blockchain, non ci resta che vedere esempi pratici.

Uno degli esempi più noti è Ethereum, una piattaforma che consente la creazione di smart contract e DApps che operano senza intermediari. Infatti offre una rete su cui sviluppatori e utenti possono interagire direttamente, rendendo i servizi online più trasparenti e resistenti alla censura.

Un altro progetto innovativo è il protocollo IPFS citato prima. Si tratta di un protocollo di archiviazione distribuito che decentralizza il modo in cui vengono gestiti i file online. Con IPFS, i dati non risiedono su un singolo server, ma sono distribuiti tra diversi nodi della rete, aumentando la sicurezza e la disponibilità delle informazioni.

Infine il browser Brave è un esempio concreto di come la blockchain possa essere utilizzata per restituire agli utenti il controllo della loro esperienza di navigazione. Brave infatti blocca la pubblicità invasiva e i tracker, offrendo agli utenti la possibilità opzionale di guadagnare token BAT visualizzando annunci pubblicitari scelti da loro. Token che si possono convertire in altre cripto o in denaro tradizionale, oppure usare per acquisti online, per donazioni o per supportare creatori di contenuti.

Crediti: Brave

Esistono molti altri progetti e altri ne continueranno a crescere… magari uno potresti svilupparlo proprio tu!

In ogni caso, adesso che hai una base da cui partire, puoi continuare a scoprire queste possibilità esplorando da te.

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