La SEO è indispensabile per piazzarsi sui motori di ricerca e scalare le pagine dei risultati.
Se non sai cos’è, ti consigliamo di approfondire la categoria SEO del nostro blog prima di continuare a leggere.
In linea generale, chiunque lavori con la SEO può confermarti che dipende da svariati fattori incrociati. Quindi non basta trovare una parola chiave con tanto volume di ricerca, creare contenuti che la contengano massicciamente e aspettarsi buoni risultati. Infatti la SEO dipende anche dalle prestazioni del sito, dalla sua autorità, dal lavoro di link building, dall’aspetto e dalla qualità dei nostri contenuti, più un mucchio di altri fattori tecnici.
Oltre a questi poi bisogna sapere analizzare le tendenze, interpretarle… e anche saperle prevedere!
In fondo stiamo parlando di contenuti ottimizzati affinché siano riconosciuti come validi, quindi utili e interessanti agli occhi delle persone. Queste domande rispondono al bisogno di risposte, legate a competenze, informazioni, a un trend temporaneo o domande esistenziali onnipresenti nella storia umana.
A mano a mano che gli algoritmi dei motori di ricerca si raffinano per premiare contenuti apprezzabili dalle persone, con l’avanzare dell’intelligenza artificiale non possiamo che domandarci come essa ci possa assistere nel lavoro SEO.
Scopriamolo e vediamo come l’essere umano dovrebbe porsi per approfittare di tale supporto.
L’AI può assistere in ogni fase del lavoro SEO
Diverse applicazioni e utilizzi dell’AI possono diventare potenti strumenti per ogni fase di un lavoro SEO, dall’analisi keyword e query, al monitoraggio delle prestazioni di contenuti finiti e diffusi da tempo.
Analisi keyword e tendenze
L’AI è in grado di elaborare enormi volumi di dati. Quindi è utile a scoprire keyword rilevanti e nuove tendenze.
RankBrain ad esempio si adatta continuamente alle ricerche degli utenti, imparando dal loro comportamento. E questo lo fa sfruttando il deep learning, cioè una delle tecnologie largamente fruibili più avanzate di oggi. Così come MarketMuse, che allo stesso modo sfrutta l’elaborazione del linguaggio naturale. Mentre SEMrush utilizza algoritmi predittivi attingendo da impressionanti volumi di dati.
Usare strumenti del genere in maniera incrociata fornisce un quadro basato non solo su parametri volumetrici. Si cerca piuttosto anche di interpretare l’intento che c’è dietro alle ricerche, così da creare una strategia coerente con gli interessi degli utenti che vogliamo intercettare.
È così che prevediamo le diverse formulazioni possibili delle domande legate a un bisogno specifico.
Ottimizzazione SEO
Strumenti come ChatGPT possono generare contenuti ottimizzati o migliorare quelli esistenti. Si analizzano leggibilità, coerenza e uso delle keyword, garantendo che il contenuto risponda alle esigenze degli utenti e alle richieste dei motori di ricerca. Qui tuttavia tocca fare molta attenzione all’attendibilità del contenuto e che questo contenuto non vengo interpretato come AI dagli algoritmi dei motori di ricerca.
La soluzione è alla solita vecchia maniera: verifica i contenuti, falli tuoi e riscrivili a parole tue.
Se vuoi fatti aiutare dall’AI, ma non farti fare tutto. AI generative come ChatGPT, sebbene siano strumenti impressionanti, spesso fanno errori. Questo è dovuto anche alla nostra abilità nel porre le domande che le indirizzino al meglio. Il che è una competenza e, a certi livelli, una professione. Quindi controlla bene e riadatta sempre, perché oltre a rischiare di fare disinformazione, i motori di ricerca ti possono penalizzare.
Tracciamento e miglioramento UX
Col supporto dell’AI si possono tracciare i segnali di interazione dell’utente con un sito web. Parliamo di fattori come tempo di permanenza e tasso di rimbalzo, ergo: chi rimane sul tuo sito e quanti se ne vanno (e per quanto). Hotjar, per esempio, traccia l’esperienza utente grazie a mappe di calore. L’AI predittiva, in più, interpreta i dati raccolti da Google Analytics per fornire suggerimenti su come migliorare accessibilità, velocità di caricamento e navigabilità del sito. Queste, come dicevamo all’inizio, contribuiscono significativamente al piazzamento sui motori di ricerca e alla scalata delle pagine di risultato.
Monitoraggio SEO
Un sito e un contenuto ottimizzato per la SEO non sono mai un “prodotto finito”. Per mantenere le prime posizioni (o continuare a scalare) bisogna monitorare costantemente e adattarsi. Possiamo consigliarti strumenti aggiuntivi come Frase e Alli AI, ma anche alcuni degli strumenti scritti sopra eseguono questi compiti. Compiti che rientrano tra l’altro in alcune delle funzionalità di cui abbiamo parlato prima.
Quindi con l’AI puoi ottimazzare la SEO… ma dipende da come la usi TU
Gli strumenti che abbiamo visto dimostrano che è possibile ottimizzare la SEO in tutti i suoi passaggi col supporto dell’AI.
Ciò a patto che a dare i comandi alle AI, a interpretare i risultati e a prendere decisioni ci sia una persona competente o quantomeno che abbia un’idea minima di quello che sta facendo. È assolutamente sconsigliato improvvisarsi senza capire qualcosa né di prompt design (come dare i comandi alle AI) né di SEO.
Fatti aiutare pure, se vuoi velocizzare il lavoro e specializzarti. Ma non farti sostituire. Rapportati con colleghi o con chi lavora nel settore. Apri le orecchie, perché quello che cercano le persone puoi scoprirlo anche durante una comunissima conversazione.
Questo ti darà la cognizione d’utilizzo dell’AI: la lucidità, la critica, la vera ottimizzazione.