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Mistral AI: l’open-source europea

Hai mai sentito di parlare di Mistral AI? Si tratta di una startup parigina classe 2023, fondata da tre ex ricercatori di DeepMind e di Meta AI. Oggi te ne parliamo perché, in appena due anni, Mensch, Lample e Lacroix hanno raccolto oltre 500 milioni di euro in finanziamenti e portato Mistral AI a una valutazione di 6 miliardi di dollari.

Il succo è che molti investitori pensano valga la pena mettere soldi in una startup che propone modelli open source più economici dei giganti e comunque performanti.

Ti ricordano qualcosa la cinese DeepSeek e l’italiana Vitruvian (che non è aperta ma è economica)?

Tutto il mondo ormai si è reso conto che l’intelligenza artificiale può essere più accessibile, democratica, personalizzabile, economica. Ma soprattutto più sostenibile.

Se i modelli consumano troppo, o si ritorna al carbone come Trump o si agisce di astuzia puntando all’efficienza energetica. E i francesi di Mistral AI, con la loro entrata nel mercato delle IA, si pongono come un polo continentale che contribuisce a rendere l’Europa indipendente tecnologicamente dagli USA e dalla Cina.

homepage sito ufficiale mistral ai opensource scalabile
Crediti: mistral.ai

Perché Mistral è open-source?

Perché questa startup “regala” i suoi modelli al mondo con licenza Apache 2.0? Non si tratta di puro altruismo o di una crociata ideologica: è una mossa strategica.

IL CEO Arthur Mensch – in un’intervista al World Economic Forum 2025 ha dichiarato:

L’open-source accelera l’innovazione e dà all’Europa una chanche di non restare indietro rispetto a USA e Cina”.

Offrire modelli open-source crea un ecosistema dove tutti contribuiscono. Da questo – come dicevamo prima – risultano modelli più veloci, meno costosi, meno energivori. Ci teniamo sempre le giuste riserve riguardo le minacce per la sicurezza informatica e gli utilizzi impropri dei dati personali che possono avvenire in un sistema più libero e decentralizzato.

Ma la posta in gioco è un progresso collettivo, che si può tradurre in ricchezza, dato che il risparmio è guadagno e che tocca fare i conti con la sostenibilità energetica se si vuole andare avanti.

I modelli opensource di Mistral AI

Mistral Small 3.1

Uscito a Marzo 2025, ha 24 miliardi di parametri e (secondo il blog ufficiale della startup francese) batte GPT-4o Mini su MMLU e HumanEval: due benchmark usati per valutare le prestazioni delle AI.

Ma il suo punto forte è la leggerezza.

Gira su una singola CPU RTX 4090 o persino su un Mac con 32 GB di RAM. È un sogno per gli sviluppatori e per le piccole medie imprese che non vogliono dipendere da server costosi.

Questo modello è disponibile u Hugging Face e supporta input multimodali come immagini per verificare documenti o fare controlli qualità.

Mistral Medium 3

Annunciato il 7 Maggio, questo modello punta alle imprese suggerendo: fai tanto con poco”.

A cosa porta questo suggerimento? In sostanza costa solo 0,40 dollari per milione di token in input e 2 dollari in output. Insomma: costa 8 volte meno di Claude Sonnet 3.7 di Anthropic, pur raggiungendo il 90% delle sue prestazioni.

Ciò si traduce in agili utilizzi aziendali per la gestione del workflow, per automatizzare analisi dati e per gestire l’assistenza clienti.

Crediti: mistral.ai

Qualche confronto con altre AI

LLaMa (Meta AI)

Mistral e Meta si sfidano sull’open source con approcci e obiettivi diversi:

OpenAI

OpenAI e Mistral sono su due pianeti diversi:

Claude

Claude e Mistral se la battono su efficienza e prestazioni:

Gemini

Gemini e Mistral sono due AI piuttosto distanti:

Grok

L’intelligenza artificiale di Elon Musk fa fatica a competere con i modelli della startup francese:

DeepSeek

DeepSeek è ancora più economico e se la batte con Mistral anche se hanno utilizzi diversi:

E com’è Mistral AI rispetto a Vitruvian?

Vitruvian-1 – per chi non lo conoscesse – è un modello italiano e proprietario. Rispetto agli altri modelli visti – incluso Mistral – è più di nicchia. Infatti è pensato per settori come medicina e legge, con un focus impeccabile sulla lingua italiana. Quindi è più esclusivo, ma meno flessibile; un po’ più costoso di Mistral, ma comunque economico anche a livello energetico.

Cosa potrebbe frenare Mistral

Mistral si pone come una rivoluzione, ma l’open-source può essere un’arma a doppio taglio.

Infatti chiunque può scaricare modelli da Hugging Face e usarli per i deepfake. Poi competere con i colossi non è una passeggiata. Essere efficienti fa risparmiare, ma rinunciare alle iscrizioni degli utenti ha comunque un costo salato, costringendo a tagliare su ricerca o sul marketing.

Finora, inoltre, Mistral ha condiviso dati solo su alcuni benchmark come MMLU e HumanEval. Per rendersi conto davvero delle sue capacità e della sua competitività forse servirebbero test più variegati e approfonditi.

Infine, specifichiamo che Mistral ha una partnership con Microsoft e Amazon. Cosa che (al di là delle intenzioni dichiarate accoratamente dal CEO nelle interviste) rischia di diluire la sua indipendenza europea. Che sia questa una speculazione o una previsione esatta, lo vedremo nel tempo.

Così come vedremo se l’efficienza e la sovranità digitale sono attuabili, veramente sostenibili e convenienti.

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