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L’intelligenza artificiale influenza le nostre vite: come?

Come l’intelligenza artificiale influenza le nostre vite? Come lo ha fatto e potrebbe farlo in futuro?

La risposte più spontanee puntano all’automazione, in tutte le sue applicazioni. Stiamo parlando, per esempio, di automatizzare processi produttivi così da lasciare agli esseri umani ruoli organizzativi, direttivi, creativi: in sostanza il ruolo di programmare e far partire l’input. La macchina si occuperà di elaborare. Nessuno dei due tecnicamente fa grandi sforzi. Entrambi focalizzano tempo ed energie a far fruttare le proprie potenzialità. Vincono entrambi a quanto pare.

Ma sapete bene che non è sempre così, che non tutte le intelligenze artificiali assolvono funzioni paragonabili a un robottino per pavimenti.

robot pavimento bianco ia influenza le nostre vite

Conoscere i mezzi e le persone per scegliere come comunicare e fruire

Chi lavora nel digitale sa quanto le applicazioni dell’intelligenza artificiale abbiano un impatto, rappresentino risorse, ma anche potenziali minacce. Per chi lavora nel marketing digitale e con i social è importante conoscere cosa muove le persone nei confronti dell’intelligenza artificiale, come la utilizzano, cosa ne pensano, come ne vengono influenzate e come vorrebbero che l’intelligenza artificiale fosse. Quello che sognano, quello che desiderano, quello che temono.

Bisogna sapere quali sono le necessità pratiche: i bisogni che nascono da sogni, desideri e timori. Saperli innesca una comunicazione diretta, che stabilisce una fornitura di prodotti e servizi nella maniera più comoda e conveniente possibile per chi ne vuole fruire.

Per realizzare questo, e fare in modo che sia sostenibile, è necessario conoscere sia le persone che i mezzi. L’intelligenza artificiale influenza la vita delle persone in molti modi, perché ha svariate declinazioni che si applicano in tantissimi contesti.

Più ne individuiamo, più ne analizziamo, più ne conosciamo, prima avremo un’idea ampia. Prima che vada tutto troppo veloce, fermarsi a guardare una visione d’insieme ci permette di scegliere che cosa comunicare e come farlo.

E anche di scegliere come fruire di quello che ci viene offerto.

Gli utilizzi comuni mostrano contraddizioni: utopie e distopie

Nell’utilizzo comune, l’intelligenza artificiale è principalmente associata a chatbot tipo ChatGpt, a motori di ricerca sofisticati, elaboratori di informazioni testuali, d’immagini, suoni e video, ad assistenti con cui parlare, ai quali far attivare funzioni, software di riproduzione grafica… e anche di riproduzioni video e vocali sempre più fedeli alla realtà. Sempre più in fretta.

L’intelligenza artificiale influenza le nostre vite perché ci può riprodurre

Nel concreto è possibile creare e diffondere foto e video incredibilmente realistici che mostrano una persona compiere qualsiasi genere di atto in qualsiasi luogo. Gli si può far dire qualsiasi cosa, potenzialmente a sua insaputa e senza che questa persona abbia la certezza di poterlo impedire efficacemente. Questo perché potrebbe non avere i mezzi e perché l’autore, se è un esperto, può far perdere facilmente le sue tracce.

Oggi si fanno principalmente meme e altri contenuti umoristici. Parliamo di tecnologie però che si possono utilizzare senza regolamentazioni e senza criteri diffusi e condivisi universalmente: una potenziale minaccia, specie perché questi mezzi si raffinano velocemente.

L’opportunità di muoversi nella complessità

Queste minacce potrebbero rappresentare l’opportunità di migliorare mezzi di controllo e di riconoscimento di contenuti prodotti da altre intelligenze artificiali, ampliando le competenze e i campi di chi opera nella cybersecurity. Un utilizzo diffuso, scriteriato e raffinato di intelligenze artificiali per creare video e foto false, potrebbe essere anche uno stimolo importante per le istituzioni: l’innesco di regolamentazioni specifiche e protocolli… anche questi controversi. Che potrebbero portare a un rinnovo delle istituzioni attraverso scelte cruciali, sia nel bene che nel male, per via della potenza dei mezzi.

C’è il riconoscimento facciale e digitale che usiamo sugli smartphone. Ci sono sistemi di lettura dei movimenti di una persona, fino ad andare oltre. Fino ad arrivare a elaborazioni velocissime di una quantità altrimenti ingestibile di dati personali, stato di salute fisica e mentale, relazioni, reddito, idee politiche, preferenze, bisogni e desideri dichiarati. Questo potrebbe portare a utopie e distopie: prova a immaginare.

Queste contraddizioni sono un riflesso delle infinite possibilità che può fornire un’elaborazione automatica esponenzialmente più veloce di ogni mezzo mai esistito e della capacità umana… che cerca allo stesso tempo di riprodurre.

Da una parte una minaccia, dall’altra l’opportunità di apprendere la complessità che è propria delle svariate declinazioni dell’intelligenza artificiale. Influenza le nostre vite nella misura in cui siamo informati, in cui riusciamo a riconoscere come funziona e come si può applicare.

Questa complessità ci riguarda da sempre perché il nostro cervello funziona per reti neurali che l’intelligenza artificiale riproduce. La globalizzazione economica, i mezzi di comunicazione e di trasporto che ci sono oggi, ci mettono il mondo a portata di mano. Abbiamo un’idea di quello che succede da quello che viene diffuso. Conoscere le possibilità dell’intelligenza artificiale, soprattutto quelle più inquietanti, ci invita a mettere in discussione cosa è vero e cosa è artefatto. Anche quello che, fino a oggi, sembrava radicato.

L’opportunità di muoverci nella complessità potrebbe farci evolvere… oppure perdere.

Quindi l’intelligenza artificiale influenza le nostre vite in maniera controversa

Quindi potremmo vivere in un mondo dove il lavoro è meno faticoso fisicamente. Dove è meno pericoloso. In cui potremmo lavorare sempre e tranquillamente da casa o da qualsiasi luogo del mondo che preferiamo. Oppure farci portare al lavoro da mezzi di trasporto elettrici senza conducente. Automatizzare i processi potrebbe avere un’influenza positiva sull’accrescimento culturale delle persone e sulle loro condizioni di vita.

Ma forse solo di alcune parti del mondo. Potrebbe al contrario portare al parziale annullamento di diverse abilità cognitive. Potrebbe portare ad autocrazie alla Orwell… o a via di mezzo incerte e dinamiche.

Cercare di comprendere le controversie di come l’intelligenza artificiale influenza le nostre vite, infine ci aiuta a guardare sfumature. Coglierle è fondamentale sia per comunicare che per ascoltare. Sia per vendere che per comprare.

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